Il 30 novembre 2010, in memoria della venuta di Giovanni Paolo II a Torre del Greco, ci sarà una solenne celebrazione nella Basilica di Santa Croce alle 18,30, presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe. Alle 19,30 in Largo Comizi, alla presenza del Sindaco Ciro Borriello e delle autorità civili, religiose e militari ci sarà lo scoprimento della lapide che ricorda la presenza del Papa a Torre del Greco. La lapide, realizzata dallo scultore Vincenzo Giggiano rappresenta il volto di Giovanni Paolo II, mentre quattro formelle, realizzate dal maestro Ciro Adrian Ciavolino, contengono lo stemma del Comune, della Basilica, nonché riferimenti al Beato Vincenzo Romano. Inoltre, è in uscita il volume “1990 – 2010, Giovanni Paolo II nella città del parroco santo”, a cura di Giuseppe Sbarra, con il patrocinio dall’Amministrazione Comunale.
“Era un atto doveroso ricordare la venuta di Giovanni Paolo II nella nostra città. Vent’anni, infatti, ci separano da quello storico 11 novembre 1990, da quando Sua Santità volle incontrare la comunità della terra che diede i natali a don Vincenzo Romano, il Parroco santo che, ispirato a saldi principi di fede cristiana e mosso da irreprensibile spirito di servizio, fu in gran parte artefice della riedificazione di Torre del Greco, dopo la catastrofica eruzione del Vesuvio del 1794”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Poco dopo le 18,00 – prosegue – il successore di Pietro varcò il casello autostradale di Torre del Greco. La gente entusiasta era riversa nelle strade principali e in quelle adiacenti. Ognuno al passaggio del Sommo Pontefice cercava di incrociare un Suo sguardo, i diffusori sonori ripetevano in continuazione “Tu sei Pietro… Pietro è fra noi… il Papa della Pace e dell’Amicizia…”. Immagini e voci che, nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo, sono rimaste scolpite nell’animo di quanti hanno vissuto quei momenti di immensa gioia, di profonda preghiera e sentita commozione”. “Il Santo Padre – ricorda il primo cittadino – raggiunse, tra un mare di folla, la centralissima Piazza Santa Croce e entrò nella chiesa Madre. Le campane suonavano a festa in continuazione. Papa Karol Wojtyla si intrattenne con gli anziani, gli ammalati, i sofferenti, i disabili, donando a tutti parole e gesti di conforto e regalando carezze ai bambini. Poi si inginocchiò raccogliendosi in preghiera innanzi all’urna dove riposano i resti mortali del nostro Beato. Intorno al successore di Pietro un assoluto e commovente silenzio, tutti i fedeli in preghiera ammiravano quel grande uomo avvolto nel Suo candido abito e con lo sguardo fisso sul volto del Pescatore di anime. Sua Santità rese così omaggio alla tenacia nella fede, alla profonda umiltà, all’elevato spirito di carità, all’indistruttibile speranza del Parroco Santo”. “Giovanni Paolo II esortò la comunità corallina a seguire l’esempio del Beato, che Egli stesso definì il figlio più illustre di questa città. Il Papa riaccese, con la Sua venuta, la speranza di smuovere le coscienze assopite affinché siano di conforto a chi, tutti i giorni, combatte l’ignoranza, la prevaricazione e la violenza a difesa della dignità di ogni essere. Karol Wojtyla, lasciando la città, commosso disse ai Torresi “Vi porterò nel cuore…”. “Ancora oggi – conclude Ciro Borriello – è vivo il ricordo di quel giorno memorabile di vent’anni fa. Una memoria che tiene acceso il fuoco della speranza, guardando ad un futuro migliore, nonché di profondo e sincero amore per la nostra città e non solo”.