Battaglia istituzionale sul termovalorizzatore di Salerno

Stefano Caldoro ha già deciso: un commissario si occuperà della gestione del termovalorizzatore di Napoli est, resta tutto intatto invece per la procedura avviata dalla Provincia di Salerno. Sul termovalorizzatore di Salerno è in atto da mesi un duro braccio di ferro tra il primo cittadino Vincenzo De Luca e il presidente delle Provincia Edmondo Cirielli. Pochi giorni fa il sindaco «sceriffo» aveva tuonato: «Senza il Comune di Salerno l’inceneritore possono farlo nel giardino di casa di Cosentino». Si preannuncia dunque una dura battaglia istituzionale: Palazzo di Città chiede di controllare la gara d’appalto, rivendicando una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti che ha consentito in meno di due anni l’apertura dell’unico sito di compostaggio realizzato in Campania in 16 anni di emergenza. Chiede inoltre di entrare con una propria quota nella società che gestirà l’impianto, sul modello dei Comuni di Brescia e Milano. De Luca osteggerà in ogni modo le decisioni del governatore: è già pronta una controffensiva urbanistica, legale e di iniziativa parlamentare. Con una variante urbanistica la sua giunta ha già cambiato la destinazione dell’area che ospiterebbe l’inceneritore: da industriale ad artigianale. Una volta approvato in consiglio il provvedimento, scatterebbero immediatamente le norme di salvaguardia. Ne risulterebbero bloccate le procedure per avviare qualsiasi impianto industriale, con conseguenti lunghe liti giudiziarie. Prospettiva che allarmerebbe qualsiasi azienda, visto che è l’impresa che vince l’appalto a investire i 218 milioni di euro necessari. Pronto anche il ricorso al Tar e alla Corte Costituzionale contro la legge che assegna alle Province la gestione del ciclo dei rifiuti. Deputati e senatori del Pd si batteranno invece in Parlamento per modificare il decreto del governo al momento della conversione in legge. Sul fronte napoletano invece si attende il testo definitivo del governo sull’emergenza rifiuti. Ancora non si sa se il provvedimento rientra nel «milleproroghe» della Finanziaria o se avrà un passaggio in aula con possibili modifiche. Caldoro intanto è già pronto a nominare il commissario che dovrà assumere gli atti preparatori del bando di gara prodotto dall’Asìa. Numerose aziende nazionali ed estere hanno già manifestato il loro interesse.

Antonio Averaimo

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano