Striscioni negli Scavi di Pompei: dilaga la protesta dei ricercatori italiani contro il Ddl Gelmini

Dilaga la protesta dei ricercatori italiani contro il Ddl Gelmini  sull’università, che martedì 30 novembre, potrebbe essere approvato alla Camera. Una manifestazione di ricercatori, studenti e professori  delle principali Università campane (Ferico II, SUN, Università di Salerno), questa mattina, alle 9,30 ha raggiunto Pompei. La città, in seguito al tragico crollo della Casa dei Gladiatori, è stata  scelta come simbolo del degrado del patrimonio culturale italiano. Nessuna sigla sindacale o politica alla base della protesta , se non quella della rete 29Aprile dei Ricercatori e della CoNPAss, Coordinamento Nazionale dei Professori  Associati.

Difendere l’Università pubblica, contro la palese privatizzazione del sistema formativo, è l’obiettivo di  ricercatori e studenti. Questi propongono la cancellazione dei tagli alla pubblica istruzione, e maggiori investimenti nel sistema pubblico di formazione e ricerca, per un reale diritto allo studio.

Manifesti con la scritta “Governo di Pubblica Istruzione. Oggi Pompei, domani gli atenei”  vengono affissi all’ingresso degli scavi, volantini tradotti in diverse lingue, vengono distribuiti ai turisti.”E’ necessario che anche all’estero siano informati sulle politiche del Governo, che sta distruggendo Scuola, Università ed Enti di Ricerca Pubblici” afferma una ricercatrice. L’entrata al sito archeologico è una vera e propria impresa, solo dopo qualche ora d’attesa, i manifestanti hanno il permesso di  accedere a Piazza Anfiteatro, pagando il biglietto d’ingresso.

Alessando Pezzella, ricercatore della Federico II, dichiara: “la riforma Gelmini ha sull’Università lo stesso effetto che avebbe avuto l’intervento della Potezione Civile SpA sulla Potezione Civile. Vengono ridotte le risorse e vengono introdotti membri esterni, del mondo politico e dell’impresa, nell’organismo di governo e decisione delle Università, con il pretesto che questa non sia in grado di fornire strutture ed offerte formative adeguate”.

Intanto l’onda della protesta continua. Domani  a Napoli, un corteo studentesco prenderà avvio da Piazza del Gesù, per affermare una piena opposizione alla Riforma.

Vincenza Costantino

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