Si chiamerà Hesperia – l’antico nome che i Greci davano all’Occidente – il Centro polifunzionale destinato agli immigrati extracomunitari regolari che nascerà a Somma Vesuviana. Il centro è stato finanziato dal Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013” di cui è titolare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. La struttura, una volta realizzata, potrà rispondere alle esigenze di formazione e orientamento lavorativo di circa il 30% degli immigrati regolari presenti sul territorio comunale e nei paesi limitrofi, come San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Marigliano, Pomigliano d’Arco e Brusciano. Si tratta in prevalenza di immigrati di origine cinese, marocchina e ucraina, impegnati nel terziario, nel settore agricolo ed edile. L’edificio che ospiterà il Centro è di proprietà del Comune. I tre piani, di 410 metri quadrati ciascuno, sono in stato di abbandono. I servizi previsti saranno finalizzati all’integrazione degli immigrati e saranno ripartiti in 5 poli strategici. Un primo polo sarà destinato alla formazione linguistica e professionale; un secondo, all’inclusione socio-lavorativa e all’offerta di informazioni su procedure e normative che regolano l’accesso al lavoro; un terzo, sarà dedicato ad attività di informazione e tutela della salute per facilitare ai cittadini migranti l’accesso ai servizi socio-sanitari. Il quarto e il quinto polo saranno, invece, destinati ad attività di mediazione culturale e servizi di prima accoglienza e mensa, indirizzati a un numero massimo di 32 persone, che potranno trovare ospitalità nella struttura per non più di 30 giorni. Il centro sarà gestito dall’associazione “Il Pioppo”, da anni attiva in Campania nel terzo settore e soprattutto nell’assistenza e nel supporto agli immigrati. Il progetto “Hesperia” risponde pienamente ai criteri di sostenibilità richiesti dal PON Sicurezza per l’ammissione ai finanziamenti. Il Comune di Somma Vesuviana si è impegnato, infatti, a garantire la copertura dei costi di gestione per i 5 anni immediatamente successivi al termine dei lavori e ha puntato al coinvolgimento di organizzazioni del privato sociale con una consolidata esperienza nell’attività di sostegno agli immigrati.