street graffi(a)to

Stile dai  mille volti e difficilmente incasellabile, lo streetwear è un calderone creativo dal quale nascono nuove tendenze e un’estetica sempre proiettata in avanti. Anche quando lo spunto viene tratto dal passato..Il passato delle rigorose divise collegiali mixate a grafismi, ora ispirati a writers metropolitani, ora  all’arte, ora alla geometria pura di linee e punti come dimostra la collezione Proenza Schouler A/I 2010-11.

In origine fu uno scarabocchio-kilroy-, una sorta di tag ante litterman in uso tra i soldati alleati nei ’40. Prima comparsa ufficiale verso la fine dei “60, sui treni di Filadelfia; crescita irriverente nei ’70, toccando una maturità negli ’80 con esponenti come Basquiat e Haring.  Oggi i graffiti irrompono la scena fashion, senza però tradire le loro origini street..Dalla passerella di  città a quella fashion…Dalla strada allo street( style)…Dal tessuto urbano  al  “tessuto urbano” dei capi.

Una collezione improntata su fantasie astratte dai forti contrasti cromatici che sembrano il frutto dei migliori wraters metropolitani. Pattern grafici street style nei colori bianco, nero, grigio e blu acceso si mescolano a tocchi smeraldo e verde scuro, vestendo silhoutte ben definite, dalla vita  segnata, che scelgono quella a trapezio per gli abiti baby doll dall’allure finta innocente. Focus d’impatto i jeans black and white creati con collaborazione di J.Brand.

Spunto per uno stile naif e ribelle, da cogliere al volo indossando capi dalle stampe grafiche, eccessive, mescolati a tocchi minimal, neutri calibrando il tutto. Esempio? T-shirt  over, stampa all over, leggings in pelle lucida e maxi cardigan o micro giacca bon ton dalla linea a sacco. Mix calibrato ma deciso. Forgiato da quello spirito indipendente e ribelle tipico dello streetwear.. che caratterizza anche le donne di oggi.

D’Apolito M.Chiara

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