Mesi addietro, in linea ufficiosa, se n’era parlato più d’una volta, e giovedì 25 novembre è avvenuto l’epilogo: il presidente del consiglio comunale di Torre Annunziata, l’onorevole Raffaele Sentiero, ha presentato alla giunta e al sindaco Giosuè Starita una lettera di formali dimissioni.
Secondo passati pronostici, l’uscita di Sentiero, che attualmente svolge anche un incarico come consigliere regionale, sembrava inevitabile per permettere al governo oplontino di tornare a riunirsi in assise. E proprio nei corridoi dei palazzi comunali era giunta da più parti la voce che l’ostruzionismo che ha caratterizzato questa nuova improduttiva stagione politica era esclusivamente mirato a mettere in crisi il governo e a spingere i consiglieri comunali a eleggere un nuovo presidente. Si ricorda, infatti, nei mesi scorsi, che la giunta comunale non era riuscita a riunirsi in assise e quindi a stabilire un incontro ufficiale, a causa del mancato raggiungimento del numero minimo legale di consiglieri necessari per poter procedere con i piani di riforma.
Una vergogna collettiva ha investito il comune di Torre Annunziata, ancora una volta per compensare bisogni soggettivi di politici che non hanno fra le proprie priorità il benessere della città. Nei prossimi giorni, martedì 30 novembre e giovedì 2 dicembre, si procederà con la probabile, e già più volte annunciata, elezione di Massimo Papa dell’Italia di Mezzo. L’ovvietà di questa elezione (Massimo Papa non aveva altre cariche istituzionali) dimostra in maniera ineccepibile come l’attuale governo agisca non nell’interesse della comunità torrese, ma seguendo esigenze di partito e di singoli politici.
Gioacchino Iuzzino