Ercolano: scoppia il caso delle “luminarie” natalizie

Ritornano gli avanzi delle “lampadine votive del 2 novembre” ad illuminare via IV Novembre ad Ercolano. Ancora una  volta ad abbellire per il periodo natalizio una delle principali arterie cittadine penose “lucerne” in tutto identiche a quelle utilizzate per adornare le nicchie in occasione della commemorazione dei defunti. Che si tratti di uno stile naif improvvisamente impazzato ad Ercolano? Temiamo proprio di no analizzando con attenzione illuminazioni straordinarie in paese che francamente rasentano in molti casi il ridicolo. C’è penuria di mezzi: così dalle stanze della casa Comunale fanno sapere gli addetti ai lavori. Mentre saltano san pietrini un po’ ovunque e si aprono buche pericolosissime per i disabili e gli anziani ad Ercolano non si riesce a comprendere se questi tanto decantati “fondi pubblici” siano o meno a disposizione della collettività e in quale reale stato si trovino le casse municipali. Sarebbe forse giunta l’ora di adottare più linearità nei confronti di contribuenti puntualmente allo scuro di tutto, ostaggi di strategie individuali che contrappongono questo a quel politico eternamente in lotta per questioni che poco o nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico cittadino. Troppe le “lese maestà” a monte delle recenti elezioni amministrative locali per creare realmente unità all’interno della stessa maggioranza. Ormai ci si arrocca in veri e propri fortini amministrativi in cui si cerca di gestire il maggior potere possibile onde esercitare forti pressioni sulla popolazione indigena. Ci si studia con diffidenza, si alza facilmente il tono di voce e quel che è peggio ci si ingiuria “dietro le quinte” a più non posso: questo lo scenario in cui opera attualmente gran parte della classe politica ercolanese. Unico baluardo di un marasma senza fine la figura imparziale del sindaco Vincenzo Strazzullo: la profonda conoscenza dei personaggi politici in questione potrebbe rendere il valido camice bianco in condizioni di epurare negatività ed inutili campanilismi e garantire così la difesa dei diritti civili degli ercolanesi, troppo spesso ignorati o calpestati in passato. In paese nascono associazioni come funghi senza che però si riesca a comprenderne bene finalità ed orientamento sociale. Una sorta di kermesse del “si salvi chi può” in cui chi non ha “santi in paradiso” rimane a bocca asciutta a contemplare l’operato di altri. E c’è chi ancora ha l’ardire di definire Ercolano località turistica d’elite: evidentemente si è intenzionati a divertire il palinsesto turistico mondiale ridicolizzando una città che vanta 2000 anni di storia e in cui i visitatori faticano persino a reperire francobolli da allegare alle cartoline ricordo da inviare  nei rispettivi luoghi di provenienza.

Alfonso Maria Liguori

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