Scavi di Pompei: giovedì assemblea generale degli operatori di musei e siti archeologici campani

Tutti i lavoratori di siti archeologici e musei campani in assemblea agli Scavi di Pompei per difendere le “clausole sociali” sulle gare d’appalto per l’assegnazione delle concessioni. La Filcams Cgil Campania, congiuntamente alle proprie Rsa Audiovideotour, Civita Musea e Pierreci Codess Campania, convoca l’Assemblea Generale delle lavoratrici e dei lavoratori “per informare circa lo stato della vertenza ed indire lo stato di agitazione a livello territoriale”. I lavoratori interessati nella questione del rinnovo delle gare d’appalto sono 92 solo a Pompei: sono stati quasi tutti assunti dieci anni fa. La riunione si terrà giovedì 2 dicembre dalle ore 10 alle 12 all’esterno dell’ingresso di Porta Marina Superiore, e non nell’Auditorium della Soprintendenza, poiché nello stesso giorno potrebbero arrivare in visita proprio gli ispettori dell’Unesco, previsti entro la prima metà di dicembre. All’assemblea parteciperanno delegazioni di lavoratori di società concessionarie provenienti da altri siti culturali della Campania: Campi Flegrei; Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Polo Museale di Napoli e Museo Madre, anche se quest’ultimo non è coinvolto in primo piano in questa vertenza. I servizi Civita Musea (biglietteria, ufficio informazioni e controllo accessi), Pierreci Codess (libreria, guardaroba) e Audovideotour (audioguide). saranno garantiti. «Non crollano solo i muri, crollano anche i diritti» è il motto scelto dai sindacati per l’assemblea alla quale parteciperà anche Raffaele Lieto, segretario generale della Filcams Campania. «Il tavolo tecnico istituito presso il Ministero dei Beni Culturali – denunciano i sindacati – non ha ancora preso in considerazione la nostra legittima richiesta per le clausole sociali, inoltrata ben due mesi fa. Noi porteremo avanti la battaglia per l’inserimento del mantenimento del posto di lavoro nel cambio appalto e della tipologia contrattuale nei capitolati di appalto dei servizi aggiuntivi, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, al fine di non disperdere le preziose competenze professionali acquisite dai lavoratori nel corso dello svolgimento dei rapporti di lavoro».

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