Penisola Sorrentina: continua il tiro al bersaglio a specie protette. Recuperati ancora 2 rapaci impallinati

“Ormai parlare di specie protette in penisola sorrentina è diventato quasi ridicolo – dichiara indignato Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – se lo Stato e la Regione Campania dichiarassero cacciabili tutti gli animali, anche quelli utili e in via di estinzione, a parte il danno all’ecosistema incalcolabile, a cui comunque assistiamo IMPOTENTI da anni, in sostanza non cambierebbe troppo!!!”

Dopo il recente ferimento di un raro Gufo di palude a Vico, da parte dei cacciatori, uno stupendo Sparviero a Meta (recuperato dai Forestali) e un prezioso Barbagianni a Massa Lubrense si aggiungono alle vittime di un tiro al bersaglio senza precedenti!!!

“L’ultimo animale ci è stato consegnato da una guardia venatoria dell’Arci Caccia a cui si era rivolto un contadino accortosi della presenza, sotto la pioggia battente, di un animale in difficoltà nei pressi del Cimitero di S.Liberatore a Marciano.”

Purtroppo nel mondo venatorio c’è ancora chi non si vuole rassegnare al rispetto delle regole e ritiene di poter infrangere la LEGGE e depredare a proprio piacimento la nostra avifauna. Stiamo parlando dei bracconieri: incalliti e fanatici sparatori che esercitano la caccia a qualsiasi specie, con qualsiasi mezzo e per tutto l’anno. Per fortuna a non condividere questo modo di “depredare” la fauna selvatica sono in tantissimi…che continuano a rivolgersi al WWF per salvare  poiane, gheppi, sparvieri, barbagianni, falchi pellegrini, ma anche assioli, civette, rigogoli e picchi, colpiti da armi da fuoco o rinvenuti feriti in trappole e tagliole.

“Continuiamo a raccattare animali lasciati moribondi e impallinati nelle campagne e ai margini delle carreggiate e senza nessun aiuto da parte delle istituzioni. Ogni trasporto e coordinamento è lasciato totalmente all’iniziativa volontaria e gratuita degli ambientalisti, che rispondono agli appelli continui di turisti e cittadini sensibili…ma delle istituzioni neanche l’ombra!!! Dall’apertura della stagione venatoria gli animali sparati appartenenti a specie importanti e protette sono già svariate decine…TROPPI!!!

Si tratta di azioni fuorilegge gravi, pericolose e sfacciate ma che, nella quasi totalità dei casi, restano impunite. Le gesta di tali vagabondi armati, che non esitano a sparare nei pressi delle abitazioni e in direzione di esse, o che in primavera e in autunno rendono le nostre notti insonni a causa dei richiami che echeggiano dalle montagne a tutto volume fino all’alba, provocano un certo allarme sociale. E’ di questi giorni la notizia di un gruppo di escursionisti terrorizzati dall’essersi trovati, loro malgrado, al centro del “tiro di fuoco” di una pericolosissima battuta di caccia al cinghiale in località Agerola. Sono tante le lamentele che giungono alla segreteria del WWF da parte di cittadini infastiditi o impauriti da tali circostanze e che non trovano ancora il necessario ascolto da parte delle istituzioni, o di chi dovrebbe intervenire, che si mostrano impreparati o insensibili al fenomeno.

“L’odiosa pratica del bracconaggio – commenta il naturalista Ferdinando Fontanella, direttore scientifico del Centro per la conoscenza della biodiversità dei Monti Lattari –  è purtroppo molto diffusa anche nel Parco Regionale dei Monti Lattari. Molto spesso, nel corso delle ricerche di campo, ho avvistato animali uccisi per puro divertimento i cui resti sono stati abbandonati nei boschi. I casi più recenti a Castellammare di Stabia e al Monte Faito dove ho ritrovato un Porciglione (Rallus aquaticus) e un Allocco (Strix aluco) specie, queste, inserite nelle Liste Rosse di protezione stilate dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). È necessario intensificare i controlli e punire severamente chi commette questi atti di assoluta inciviltà. Non è pensabile che la biodiversità del territorio, già severamente compromessa dall’inquinamento e dall’abusivismo edilizio, sia ulteriormente minacciata dal demenziale divertimento di questi incoscienti sparatori”.

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