«La Teleservizi ha preparato un bel “regalo” di Natale per i cittadini di Gragnano: ingiustificati ed illegali fermi amministrativi delle auto. E noi, in risposta, abbiamo presentato un esposto in Procura». Lo afferma Terenzio Morgone, coordinatore dell’associazione di tutela del cittadino “Dimensione Civica”. «Per le festività natalizie – spiega Morgone – la Teleservizi ha cambiato il proprio nome in “Publiservizi srl”. Tale società sta già notificando ai cittadini gragnanesi dei preavvisi di iscrizione del fermo amministrativo su veicolo in relazione a mancati pagamenti di oneri tributari. La cosa strana è che molti di questi avvisi contengono la quota per la depurazione per gli anni 1997-1998-1999. Forse alla Publiservizi non è giunta “la voce” che esiste una sentenza, la n° 335 2008 dell’11/10/2008 emessa dalla Corte Costituzionale, un organo giudiziario che forse la Publiservizi non conosce». Tale sentenza dichiara incostituzionale l’articolo di legge che prevedeva il pagamento della quota di depurazione (art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994,n. 36), dichiarandolo nullo sin dal 1994. La situazione anomala che si vive in questi giorni a Gragnano si presenta quando un cittadino va alla Publiservizi (ex Teleservizi) a chiedere spiegazioni in merito. «Una volta agli uffici – racconta il coordinatore di Dimensione Civica – all’utente viene riferito che esiste una sentenza di cui non si conosce la natura (civile, penale, tributaria, costituzionale) che fissa il termine di annullamento della depurazione a partire dall’anno 2000 andando quindi ad annullare parzialmente la sentenza di Corte Costituzionale. Ma per fortuna i cittadini di Gragnano non sono così sprovveduti come pensano alla sede Publiservizi di Caserta dove, evidentemente, non sanno ancora leggere le sentenze di Corte Costituzionale oppure le stesse non giungono proprio. Ce ne rammarichiamo. Ma per rinfrescare un po’ la memoria alla Publiservizi, ricordiamo che una sentenza di Corte Costituzionale rende nulla una legge sin dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale».
«I cittadini sono stanchi di sentirsi sempre presi in giro da enti che pensano solo ad arricchirsi e non a lavorare per bene. Si è arrivati al punto – aggiunge il coordinatore dell’associazione Dimensione Civica – in cui i cittadini che si sono rivolti a noi per non pagare la depurazione ci hanno addirittura chiesto se davvero esiste la sentenza di Corte Costituzionale e, visto che il nostro principio di base è tutelare i cittadini ed essere seri con loro, abbiamo presentato in data 30/11/2010 un esposto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata dove spieghiamo cosa accade grazie a questa società che cambia nome appena possibile, creando anche quindi un clima di confusione nei cittadini gragnanesi. Inoltre i preavvisi che sono stati notificati non riportano alcuna spiegazione in merito al pagamento richiesto, cosa che accade con altri enti di riscossione. Dunque – prosegue – invitiamo i cittadini gragnanesi a presentare un’opposizione al fermo amministrativo presso il Giudice di Pace di Gragnano chiedendo la condanna alle spese e il danno così almeno alla Publiservizi, se sono contenti di sperperare soldi per questi avvisi pagando le spese legali e il danno, forse ci penseranno su due volte prima di mandare altre cose del genere. E ancora, invitiamo i cittadini a recapitare la sentenza di Corte Costituzionale alla sede di Publiservizi (ex Teleservizi) e a chiedere di avere la copia o gli estremi della legge o sentenza, perché ancora non si capisce che cos’è che stabilisce la non debenza dal 2000. Infine – conclude Terenzio Morgone – invito anche il Comune di Gragnano a monitorare questa situazione perché dipende anche dagli enti comunali».