L’Unesco agli scavi archeologici di Pompei per una serie di sopralluoghi. Tre ispettori dell’organizzazione internazionale per l’educazione, la scienza e la cultura, visiteranno le zone interessate dagli ultimi crolli e in generale tutta l’area. Sono previsti anche incontri tecnici, per approfondire la situazione, con il direttore degli scavi, Antonio Varone, e con il soprintendente ad interim, Jeannette Papadopolus. Gli ispettori Unesco resteranno fino a sabato prossimo: visiteranno anche l’area archeologica di Ercolano e di Oplontis a Torre Annunziata.
Bisogna ricordare che stavolta sono venuti giù un muro “grezzo” lungo via Stabiana ed una parete d’accesso di un piccolo ambiente laterale di servizio della “domus del lupanare”. La Soprintendenza archeologia speciale di Napoli e Pompei minimizza sui due crolli avvenuti nella Regio VII, insula 2 e nella Regio IX, insula 5. Entrambi i muri sarebbero crollati tra stanotte e le prime luci dell’alba, e dalla Soprintendenza fanno sapere che sono già partiti gli interventi. “Le cadute di tali parti murarie – cita una nota ufficiale – vanno verosimilmente riportate alla perdita di coesione della malta antica che le legava a seguito delle martellanti piogge di questi giorni”. La soprintendente Jeannette Papadopoulos predica calma e chiede di non “generare allarmismo né casi sensazionalistici”.
Per quanto riguarda i crolli ancora precedenti, quelli del 6 novembre alla Schola Armaturarum e il muro del giardino della Casa del Moralista del 30 novembre, questi andrebbero inquadrati diversamente. Infatti, se è vero che il maltempo non sta dando tregua agli Scavi di Pompei, è pur vero che entrambe le strutture crollate hanno subito interventi di restauro, manutenzione o ristrutturazione tra il luglio 2009 e il marzo 2010. Insomma, erano venute a galla criticità, ma gli interventi sono stati evidentemente scadenti.
Darsau & FraFree