Deve rispondere alle accuse di violenza sessuale pluriaggravata, molestie telefoniche e percosse, un impiegato di un’Asl napoletana 64enne, nei riguardi della nipote della sua convivente. Dai racconti rivelati proprio dalla giovane vittima, emerge che le molestie sessuali si sono ripetute per quattro lunghi anni, da quando aveva solo dieci anni. Propizio fu il trasferimento a Reggio Emilia della famiglia per motivi di lavoro, ma, anche qui, il mostro continuava a molestarla telefonicamente ed a chiedergli continui incontri, dicendole di sentire la sua mancanza. L’eversione al molestatore, è avvenuta, anche per l’ intervento di una conoscente, la quale, dopo aver notato le difficoltà quotidiane che la bambina aveva nel rapportarsi e nell’ aprirsi con gli altri, l’ha convinta a riferire tutto ai carabinieri della città emiliana e poi, ai militari napoletani. Sono trascorsi ben due anni di indagini, grazie alle quali, attraverso anche testimonianze di amiche e conoscenti della bambina, i carabinieri hanno accertato che dal giugno 2004 fino al maggio 2010, l’uomo aveva obbligato la bambina a subire violenze sessuali e psicologiche, facendo in modo che esse si protraessero anche una volta allontanatasi dalla città di Napoli.
EmiCa