Scavi di Pompei: crollo nella domus di Trebio Valente, ma prima del 6 novembre

La Uil Beni Culturali denuncia un nuovo crollo all’interno degli Scavi di Pompei, ma la Soprintendenza smentisce. Secondo quanto riporta una nota ufficiale dell’organizzazione sindacale, sarebbe crollato un muro nella domus di Trebio Valente situata lungo via dell’Abbondanza, a circa 20 metri di distanza dalla Schola Armaturarum crollata lo scorso 6 novembre. A confermare il crollo anche Antonio Pepe, membro del coordinamento Cisl dei siti archeologici: «Il crollo risale a ieri o nei giorni precedenti, ma la segnalazione di pericolo era stata fatta dai custodi ancora prima sul registro sequestrato dalla Procura».

L’ex soprintendente Giuseppe Proietti, invece, dice che non si è verificato «nessun nuovo crollo nella domus di Trebio Valente. Ma la situazione all’interno della domus – sottolinea – lo posso garantire, non è cambiata dal 6 novembre scorso». Proietti ha trovato il responsabile dei crolli: «Non pioveva così tanto da 82 anni».

Intanto, la Soprintendenza precisa che «non si è verificato alcun ulteriore episodio di cedimento, salvo quanto già reso noto a seguito del crollo della Schola Armaturarum del 6 novembre scorso. Inoltre – precisa la Soprintendenza – nella domus di Trebio Valente sono in atto misure di salvaguardia per motivi di prevenzione e si sta procedendo ad opere di alleggerimento del terrapieno retrostante il triclinio estivo e alla messa in atto di opere di puntellamento precauzionale».

Quanto denunciato dalla Uil, però, pare sia parzialmente vero. Un cedimento all’interno della domus di Trebio Valente si sarebbe verificato, ma ben prima del 6 novembre, quindi lontano dal clamore del crollo della Schola Armaturarum. Gli interventi in atto all’interno della domus, infatti, dovrebbero essere proprio conseguenza di quel cedimento avvenuto in tempi non sospetti.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano