Virtus Portici: una strana storia

E’ nata nell’estate 2009 e ha già una sua piccola storia legata sopratutto a due fattori essenziali che sono i risultati e la conduzione portata avanti con tre componenti che raramente coesistono: serietà, professionalità ed onestà.

La squadra è imbattuta dalla nascita con uno score impressionante (52 partite, 49 vittorie e 3 pareggi), ha partecipato e vinto nel campionato di 3a categoria, ha partecipato e vinto nei tornei di beach soccer e di calciotto, milita in 2a categoria e guida la classifica del girone L. Di più proprio non poteva fare.

A livello societario è strutturata in maniera piramidale da persone competenti con il motto vincente del ” a ciascuno il suo” senza dannose ingerenze e animate dalla voglia di far rinascere il calcio nella nostra cittadina.

Al secondo anno di attività ha già una florida scuola calcio con alla guida gente esperta che opera con passione, esperienza e competenza. E, dopo l’incredulità iniziale dopo anni di amarezze calcistiche, i tifosi si stanno avvicinando alla squadra accarezzando la speranza di rivedere i colori azzurri nel calcio che conta.

Oramai la società è conosciuta nell’ambiente, è già molto apprezzata in F.I.G.C., e ha i mezzi veramente per crescere in fretta e far si che la speranza diventi realtà.

Ma nessuno conosce il momento della nascita di una società che cominciò per scherzo e senza obiettivi utopistici. Un giorno quando militerà in categorie da mass media nazionali lo troverete raccontato negli annuari, in anteprima lo anticipa il nostro giornale.

C’era una volta, siamo in agosto del 2009, Salvatore Sarnataro va a far visita ad un suo amico alla Clinica Bianchi e si confida dopo una balorda esperienza sulla panchina del San Giorgio dove l’anno prima aveva trionfato, è nauseato dal mondo del calcio dilettante ma la passione è ancora tanta. Ed è proprio l’amico “depresso” che gli dà l’imput necessario per dare una svolta al calcio a Portici.

Gli propone la creazione di una società ex novo, gli propone il traghettatore per iniziare l’impresa, gli propone di iniziare per gioco e per far divertire i tanti amici che si stanno allontanando dal pallone.

La società nasce, il nome se lo inventa Giacomo Nino di Sarno che dà una mano al segretario Paolo Accogli nelle incombenze per l’iscrizione, il pilota è Pasquale Punzo con un notevole e prestigioso passato nei settori giovanili ma alla prima esperienza con i dilettanti. Il neo-mister si trascina dietro tanti suoi ex ragazzi che lo seguono con rinnovata passione e si inizia con due vittorie di misura ma anche con la consapevolezza che solo con le vittorie si acquista credibilità e seguito.

Tutti capiscono che qualcosa di nuovo sta nascendo, arrivano personaggi di spessore a dare una mano e anche qualche amico di Sasà Sarnataro rimette volentieri le scarpe bullonate perchè lo scherzo sta diventando progetto, perchè l’ambiente creato attorno alla squadra consente quella tranquillità che è il viatico per il successo.

L’accoppiata alla guida tecnica Punzo-Sarnataro (Spartano-Lopez li ricordate?) funziona a meraviglia, il presidente Ciro Incoronato sa ben miscelare mazza e panella, il direttore sportivo Maurizio Minichino ha il savoir-faire del politico navigato, e i collaboratori si impegnano con ritrovata passione. Con queste componenti il campionato d’esordio è una volata e quest’anno sono state create le premesse (sponsor, scuola calcio, attività collaterali) per crescere ancora.

Quello che abbiamo raccontato è la realtà ma è normale che attorno a questo gruppo si creino strada facendo tante favolette che portano anche al sorriso, si riaccendono rinnovati interessi di tanti “direttori” che si propongono asserendo di averci creduto dal primo momento, si pronostica (è normalissima invidia…) lo sfascio alla prima sconfitta e tanti bla bla bla anche risibili e anche Savio Sarnataro, da bravo ragazzino, raccoglie adesso tante antipatie perchè, nel nuovo ruolo è costretto ad elargire tanti no ad amici e non che vorrebbero salire sul carro dei vincitori.

Ci rassicura il mister Pasquale Punzo che ha un primato a livello nazionale: è l’allenatore con la carriera più corta con lo score di vittorie più lungo.

” E’ chiaro – ci dice in uno dei pochi momenti in cui non è incazzato – che prima o poi troveremo la squadra che ci toglierà lo zero alla voce sconfitte ma è altrettanto chiaro che niente e nessuno bloccherà il progetto Virtus. La speranza è quella di far aspettare ancora a lungo chi pensa che …prima o poi!”

Anna Robertucci

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