Durante il consiglio comunale di ieri, venerdì 3 novembre è stato approvato il protocollo “verso rifiuti zero entro il 2020”, proposta dal sindaco Gennaro Langella. Da quanto messo per iscritto nella delibera, sarà intrapreso il percorso “verso i rifiuti zero”, e il primo traguardo da raggiungere è una percentuale superiore al 60% di raccolta differenziata; la Giunta Municipale adotterà ogni utile misura per migliorare la raccolta “porta a porta” dei rifiuti urbani ed assimilati.
Il consiglio comunale decide inoltre di “richiedere all’Amministrazione Provinciale la possibilità di gestire a livello comunale il servizio di raccolta differenziata in modo da istituire un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche per la sola parte di tariffa variabile”; sarà realizzato entro il 2011 un centro di raccolta, dove i cittadini potranno conferire tutte le tipologie di rifiuti.
Si è deciso inoltre che verrà stipulato un patto con i consorzi R.A.E.E., CO.BAT e RILEGNO per conferire apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse al primo, pile ed accumulatori esausti al secondo, e per il recupero di legno con il terzo. Di avviare inoltre, un patto per il conferimento degli olii usati, anche di uso domestico.
Sarà vietata la distribuzione ai consumatori, la distribuzione di buste di plastica non biodegradabili, e verranno prese iniziative, anche dalle associazioni di volontariato, di attività tendenti “alla riparazione e al riuso di beni durevoli e di imballaggi”.
Si collaborerà con l’Amministrazione Provinciale per realizzare i siti di compostaggio per valorizzare la frazione organica recuperata, a Boscoreale e in tutti i comuni dell’area vesuviana. Saranno ridotti gli sprechi e favorito lo sviluppo di un mercato di materiali riciclati.
La Giunta Municipale avrà il mandato di “minimizzare i flussi di rifiuti, favorendo, anche in ambito di programmazione provinciale la realizzazione di impianti “a freddo” in grado di recuperare ancora materiali contenuti nei residui ed in grado di orientare costanti iniziative di riduzione volte a “sostituire” oggetti e beni non riciclabili o compostabili”, e di non permettere l’incenerimento o sversati rifiuti tal quali nella discarica.
Intanto verrà istituito un “Osservatorio verso Rifiuti Zero” che monitorerà il percorso verso i rifiuti zero, che si riunirà due volte all’anno, insieme alla Commissione Consiliare competente, senza percepire compensi.
Durante il consiglio comunale, l’opposizione ha chiesto di sapere se gli altri comuni effettuano o meno la raccolta differenziata, altrimenti la firma di questo protocollo sarebbe stata pressoché inutile: se i rifiuti “tal quali”, venissero ancora sversati nella discarica, non sarebbe giusto nei confronti dei cittadini di Boscoreale e Terzigno, prime vittime della discarica.
Il consigliere Francesco Paolo Oreste ha chiesto al sindaco Gennaro Langella di rinnovare l’ordinanza:«La discarica Sari ha inquinato ed inquina ancora. Io mi chiedo come arrivare alla chiusura e alla bonifica della stessa. Lei e Auricchio, il sindaco di Terzigno, avevate preso una buona iniziativa firmando l’ordinanza, ma l’avete revocata. Rinnovatela, perché la Sari risulta compromessa da sostanze cancerogene».
Il sindaco Gennaro Langella accusa Oreste di aver commesso un reato, chiedendogli di rinnovare quell’ordinanza, in virtù del fatto che l’inquinamento delle falde acquifere potrebbe non dipendere dalla discarica attiva ora. I cittadini allora chiedono di fare ulteriori analisi delle falde ad una minore profondità, per comprendere meglio lo stato delle falde, e di essere supportati maggiormente per il controllo degli autocompattatori durante la notte.
Il sindaco dà la sua disponibilità ad andare di sera sulla discarica insieme a cinque rappresentanti dei comitati per osservare la situazione da vicino e a istituire un Gruppo di Guardie Ecologiche di cittadini, che con un semplice giuramento davanti al primo cittadino, avranno maggiori poteri per fermare i camion e controllarli.
Il consigliere di centrosinistra, Raffaele de Falco, minaccia di dimettersi, perché le istituzioni tutte, lui compreso, ad oggi non sono state in grado di gestire la situazione dei rifiuti a livello comunale e nazionale. Lunedì, a detta sua, la notizia verrà ufficializzata
Alla consulta si è parlato inoltre del bilancio: saranno spesi circa 20.000 euro per gli addobbi natalizi del paese. Una spesa, secondo l’opposizione e i cittadini, onerosa e inutile in una situazione come quella che il paese sta vivendo in questo momento.
Giovanna Sorrentino