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Pomigliano, l’Amministrazione comunale: “Vertenza dei 37 esuberi Enam da risolvere entro il 31 dicembre”

Un ottimismo neanche troppo velato nella conferenza stampa tenutasi oggi al Comune di Pomigliano d’Arco in merito alla situazione della partecipata Enam che ha avviato la procedura di esubero per 37 lavoratori. L’assessore competente Alessandro Izzo e il presidente del consiglio comunale, Maurizio Caiazzo, capo delegazione individuato dal sindaco Lello Russo per le trattative con i sindacati, hanno convenuto che esiste una reale, concretissima, possibilità per salvaguardare il posto di lavoro di tutti i 37 dipendenti. Con la proposta avanzata dall’amministrazione comunale e un «sacrificio» per tutte le parti in causa: lavoratori, comune, cittadini.

«Scontiamo il peccato originale della prima convenzione tra Enam e Comune – ha detto Izzo – stipulata per una cifra inferiore a quella necessaria per i piani industriali dell’azienda. Ora la stiamo rivedendo per definire il giusto corrispettivo. In più, con la ricapitalizzazione dell’Enam votata all’unanimità dal consiglio comunale (1 milione e 800 mila euro) e con il riconoscimento di ulteriori costi riconosciuti dal Comune per un milione e 500 mila euro si sono fatti i primi, necessari, passi per il risanamento dell’azienda che passa attraverso una completa riorganizzazione. All’assemblea prevista per il 16 dicembre c. m. il bilancio della società sarà aggiornato con un utile di novemila euro».  E l’amministrazione, dopo le prime incomprensioni, ha ripreso i colloqui con i sindacati, anche grazie all’intervento dei capigruppo consiliari. «Nell’ultimo incontro si sono fatti notevoli passi avanti – continua l’assessore Izzo – e noi abbiamo presentato un progetto ben preciso che prevede la reinternalizzazione di servizi come la manutenzione del verde pubblico e degli immobili comunali finora competenza dell’Enam. Sperando di riuscire a rendere definitivo il distacco presso il Comune di 22 unità, (13 al verde e 9 agli immobili). Altri 4 dipendenti dovrebbero andare alle dipendenze della Asm, azienda municipalizzata dove stanno per scadere altrettanti contratti interinali non rinnovabili per legge, gli altri sarebbero accorpati ai servizi che  stiamo per reinternalizzare. Con stipendi che sarebbero comunque – per questi ultimi – anticipati dal’Enam e rimborsati dal Comune che però non avrebbe, nel caso, l’aggravio dei costi dell’Iva. I benefici di tutto ciò sarebbero notevoli e la proposta va ovviamente completata da un piccolo sacrificio per coloro che resterebbero all’Enam con un contratto di solidarietà». Per chi passa al Comune ci sarebbe, naturalmente, una differenza sensibile nei contratti e, dunque, negli stipendi. «Una circostanza – spiega Izzo – compensata dal fatto di lavorare per un Ente pubblico che il posto lo garantisce, a differenza di una società comunque soggetta a rischi imprenditoriali. Tutto quello di cui sto parlando, va attuato entro la mezzanotte del 31 dicembre 2010. I sindacati hanno finora avuto un approccio estremamente costruttivo e grande senso di responsabilità, ben sapendo che le vicende amministrative sono slegate da quelle dell’Enam pur procedendo su strade parallele e che l’amministrazione comunale sta cercando una soluzione politica per farle convergere».

Altrettanto ottimista il presidente del consiglio comunale, Maurizio Caiazzo: «Tengo a sottolineare – ha detto in conferenza stampa il capo delegazione – che non c’è alcun braccio di ferro in atto tra noi e i sindacati, ma un assoluto senso di responsabilità da parte di tutti perché abbiamo il medesimo obiettivo: la salvaguardia dei livelli occupazionali e il rilancio dell’azienda. Alla fine di questa vicenda non ci saranno né vinti né vincitori, ma una buona amministrazione che consentirà a 37 lavoratori un percorso più sereno e stabile. Guardando al prossimo futuro vedo un «tavolo» allargato, non solo delegazione amministrativa e sindacati, ma altri due «piedi»: il sindaco della città e l’Enam. La soluzione che abbiamo proposto  – e sulla quale stiamo lavorando tutti compreso l’assessore al Bilancio, Mimmo Romano – non è il Vangelo, vogliamo quindi altri confronti e suggerimenti per ottenere la massima condivisione. Tenendo presente che entro il 12 dicembre possiamo mettere in atto procedure che dal primo giorno del 2011 non saranno più attuabili».

Nell’ottica di un riassorbimento di forze lavoro e del rilancio dell’azienda, anche per i cittadini saranno richiesti sacrifici, in merito ad un ritocco della Tarsu che a Pomigliano è comunque tra le più basse della provincia di Napoli e che servirà a migliorare i servizi, guardando alla provincializzazione della raccolta rifiuti urbani e ad un allargamento delle offerte Enam a comuni vicini come, per esempio, Castello di Cisterna e Casalnuovo di Napoli. «I nostri sforzi sono stati elogiati da tutte le forze sindacali – continua Caiazzo – ora dobbiamo andare avanti, senza dimenticare che occorre far un plauso al management dell’Enam per aver offerto, pur con 1 milione e 300 mila euro di tagli annui, un servizio migliore di prima».

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