Casola: lotta alle mafie, la discussione con il giornalista Michele Inserra

Il giorno 3 dicembre, presso la sala consiliare di via Roma a Casola di Napoli, l’Associazione di Volontariato “Terra Mia” ha presentato “Avamposto” un dibattito culturale che ha avuto come tema centrale: “Nella Calabria dei giornalisti infami esiste un posto in Italia dove se racconti rischi la vita sognare è ancora possibile”.

Il moderatore Alfredo Rosalba  apre i lavori, porgendo i saluti al Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Rosario Cantelmo,  al Sindaco del Comune di Casola di Napoli Domenico Peccerillo e a tutti i presenti.

Collegandosi a Michele Inserra, cresciuto a Casola, e ora giornalista del “Quotidiano della Calabria”, sotto scorta dopo aver subito le minacce della ndrangheta. Inserra dichiarava che: “ in Calabria è difficile addirittura parlare di ndrangheta, risulta invece importante parlarne come qui questa sera. Si pone una domanda, come uscirne? E chiede al Sindaco una sua riflessione”.

Il Sindaco di Casola, Domenico Peccerillo, chiamato Mimmo dai casolesi, commenta: “Dopo i rituali saluti, esprimo grande vicinanza al giornalista Michele Inserra, che a Locri, sta rischiando tantissimo per il suo importante e delicato lavoro; ha ricevuto una busta con pallottole” .

Replicando alla considerazione di Rosalba, riguardante il problema droga a Casola precisa: “Purtroppo lo spaccio di droga esiste da anni a Casola e nei Comuni viciniori, si farà di tutto per combattere ed arginare tale fenomeno, propone un maggior coordinamento con  l’Associazione di Volontariato “Terra Mia” – plaude l’Assessore alla Pubblica Istruzione Pietro Martire, che sta operando anche in tal senso con tante buone ed efficienti iniziative”.

Interviene Don Aniello dello Ioio: “Saluto tutti i partecipanti con affetto, ammiro il coraggio di eroi come Michele Inserra giornalista, mi congratulo con il Sindaco e L’Amministrazione per il lavoro amministrativo  svolto fino ad oggi. Dobbiamo accettare la diversità dell’altro, bisogna rispettarci nella diversità, incominciando anche da noi,dal nostro Paese,riducendo  di molto  l’eccessiva lotta politica”.

Michele Inserra dichiara: “Sono orgoglioso di essere qui stasera, sono consapevole di svolgere un lavoro difficile, il mio rapporto con la Calabria è stato di odio e amore, spero di continuare a fare il mio lavoro ed essere libero”.

A Casola si riaccende la coscienza morale e nasce una piccola fiammella di speranza nel contrasto alla ndrangheta e le mafie.

Giovanni Cascone

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