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Falò dell’Immacolata a Castellammare: crescere per una festa “bella e corretta”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da Stanislao Barretta, stabiese emigrato responsabile del sito web “Vivicentro.org”.

“Dopo aver letto e sentito di tutto, nel merito dei falò dell’Immacolata di quest’anno, se mi è permesso, esprimo il mio pensiero sull’argomento e non solo.

Comincio col dire che non vedo alcun motivo concreto e reale per contestare l’ordinanza in quanto tale dato che non sembra poi tanto campata in aria. Piuttosto a me viene da dire, considerare ed imputare, sia all’amministrazione che ai concittadini, quanto segue.

La tradizione dei fucaracchi dell’ Immacolata risale alla notte dei tempi e da sempre, a Castellammare, è stata occasione di “competizione” tra i vari quartieri (non so oggi ma, quand’ero ragazzo, c’era anche la “simpatica” abitudine di effettuare incursioni in altri quartieri per fare incetta di legna da essi accatastata ecc ecc con altri raffronti, immaginabili, che ne conseguivano … ma sempre cose tra “ragazzi”, insomma). Orbene, questa volta, vista l’ordinanza ed estrapolata la disposizione del poter effettuare tutti il proprio fucaracchio sulla spiaggia, annoto e denuncio:

1) L’amministrazione, nella sia pur condivisibile ordinanza, ha pensato unicamente a mostrare i muscoli e quindi il suo procedere da sceriffato (come è d’uso, ormai, nel centro-legaiolo-destra ovunque essi siedano su qualsiasi poltrona, scranno o strapuntino che sia) per cui, nel ciò fare, ha perso un’occasione d’oro per incentivare / alimentare non dei fucaracchi di legna ma dei fuochi di orgoglio d’appartenenza ai vari quartieri istituendo, unitamente all’ordinanza, un (ad esempio) Palio dell’Assunta da aggiudicare al miglior fucaracchio.

2) I concittadini, considerando lo spirito e le motivazioni di “competizione” esistenti, comunque, alla base degli stessi …. hanno perso anch’essi un’occasione per lanciare un’idea del genere limitandosi a contestare il decreto senza nemmeno provare a trarne vantaggio vuoi proponendo, appunto, che si istituisse un Palio che …. cogliendo l’occasione di realmente e concretamente misurarsi e confrontarsi ponendo i fucaracchi stessi l’uno accanto all’altro – sulla spiaggia – dove, così disposti, si sarebbe potuto facilmente e realmente trarre un giudizio di merito ed assegnare quindi un riconoscimento reale e concreto.

Questo per il mancato Palio dell’Assunta.

A questo c’è da aggiungere, soprattutto per l’amministrazione, che ha perso anche l’occasione per “accendere” essa stessa non dei fucaracchi di legna ma dei fucaracchi ben più importanti di “orgoglio civile” di quartiere che, nascendo oggi con dei fucaracchi, poteva poi magari essere alimentato e fatto crescere anche in tantissimi altri campi e settori ben più importanti e qualificanti quali: pulizia, correttezza, ordine, socialità, solidarietà ecc ecc a tutto vantaggio della Città e quindi di tutta la comunità Stabiese ma tant’è … gli uni troppo presi a fare operazioni di facciata e di sceriffato, gli altri a solo ribellarsi senza controproposte utili per se stessi e per la comunità tutta. E così nulla di concreto ed utile si fa per la città…ed i risultati, purtroppo, si vedono (e, talvolta, si odorano anche)!

Bah! Questo, secondo me, sarebbe stato, e sarebbe, un iter corretto per tutti e tutto, ma…ci si arriverà mai? Boh! Ormai ho 65 anni ma…continuo a sperare”.

Stanislao Barretta

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