Natale povero ad Ercolano. Povero di iniziative pubbliche e manifestazioni a giudicare dalle attività già in corso nei comuni limitrofi di Torre del Greco e Portici. E’ avvilente dover costatare come mentre nel weekend la città si spopoli e in particolar modo la domenica pomeriggio diventi impresa ardua trovare una qualsivoglia attività ristorativa aperta molti rappresentanti dell’attuale governo cittadino “sonobbino” il proprio territorio recandosi altrove per gli acquisti natalizi o lo shopping cosiddetto ordinario. Con questo modus operandi i politici indigeni dimostrano di essere bene a conoscenza dello stato pietoso in cui versa Ercolano ormai da anni. La gente si chiede sbigottita quali risorse economiche il Comune abbia stanziato per le feste di fine d’anno e quali siano i criteri di valutazione per la legittima spartizione del denaro pubblico per l’allestimento di attività ludiche nello stesso arco di tempo all’interno del perimetro urbano. C’è poi chi, amministratore DOC, mal gradisce l’intromissione della “ libera stampa” in questioni forse erroneamente dallo stesso ritenute personali ma invece di assoluto interesse pubblico. A queste persone ricordiamo che Organi di Controllo quali la Magistratura sono preposti, tra le tante mansioni, anche a tutelare la “libertà di stampa” e chi con coraggio e amore per la verità esercita questa nobile professione. Nella speranza che il messaggio giunga chiaro agli “interessati ” non riamane che confidare nell’opera bonificatrice del Sindaco Strazzullo e di uno sparuto numero di amministratori locali ai quali la cittadinanza guarda quale ultima concreta possibilità di salvezza da un disastro annunciato. Perché ad Ercolano non si può più fingere di ignorare disservizi di ogni genere, inoccupazione e mancanza di adeguata scolarizzazione ai margini di una comunità che vanta duemila anni di storia. Basta con i vittimismi inutili, con l’accattonaggio diffuso, con il confondere la politica amministrativa locale con l’Ufficio di Collocamento, il tutto a danno dell’immagine e della credibilità della cittadina vesuviana. Ormai siamo prossimi al Santo Natale: lanciamo un appello a buona parte della politica ercolanese perché almeno in questo frangente cessino polemiche inutili e sotterfugi tramati evidentemente da chi confonde e ha sempre confuso gli interessi privati con quelli pubblici. I cittadini sono esasperati: qui si gioca sulla fame e la disperazione della povera gente , elementi di per se devastanti e spesso uniti ad un’ignoranza di fondo che rende la vita più facile agli accaparratori di turno. Ad Ercolano c’è tanta brava gente, fior fior di professionisti : è giunto il momento di riscattare la dignità di chi ha investito e creduto nella propria terra fiero di professarsi “ercolanese”.
Alfonso Maria Liguori