La Procura di Nola favorevole a Petrella

I lettori del nostro giornale ricorderanno le polemiche nate nel febbraio di quest’anno relativamente ai rapporti tra il Centro AgroAlimentare di Napoli ed il Comune di Volla.
Allora riportammo le accuse e le risposte che maggioranza ed opposizione si scambiarono a colpi di manifesti e dichiarazioni pubbliche in consiglio comunale. Al centro della polemica la trasmissione degli atti del CAAN al comune vesuviano che di fatti ospita la struttura sul proprio territorio e, in particolare, un presunto voto contrario alla trasmissione dei documenti espresso, come asserivano le opposizioni, dal vicepresidente e rappresentante dell’amministrazione Ricci e quindi del Comune di Volla, l’avvocato Felice Petrella.
Risentito di tal accuse lo stesso Petrella sporse più di una denuncia contro i manifesti e le dichiarazioni  pubbliche prodotte.
No più di qualche settimana fa, sono state rese pubbliche le osservazioni del Pubblico Ministero della Procura di Nola, che, pur non ravvisando il reato di diffamazione, ha certamente sottolineato il danno politico. Sempre nel documento del Tribunale di Nola, più volte è sottolineato il fatto che il voto contrario no fu mai espresso da Felice Petrella.
«Le conclusioni del Magistrato Raffaele Barela – ha affermato Petrella – sconfessano in modo inequivocabile quanto è stato fatto passare ai cittadini. Inoltre, anche in Consiglio Comunale, i consiglieri di opposizione affermarono a più riprese cose inesatte e lesive nei miei confronti, riferendo di un mio fantomatico voto contrario alla trasmissione degli atti del CAAN al Comune di Volla. Contrariamente al deprecabile modo di fare degli oppositori dell’Amministrazione Ricci, dal nostro comportamento si evince una verità e cioè che quando diciamo una cosa, diciamo un fatto che non ha bisogno di essere verificato. Purtroppo oggi devo constatare che quando la minoranza si pronuncia trasmette una notizia che comunque deve sempre essere verificata. Proprio in questo caso siamo difronte alla prova lampante di un grossolano errore di quanti, già in passato, ho definito “lillipuziani della politica”. Gli stessi oggi hanno un modo per dimostrare di non essere degni del mio appellativo, assumendosi la responsabilità dell’errore con un manifesto pubblico per chiedere scusa alla città di Volla, al sindaco Ricci ed al sottoscritto. Un manifesto che confermi l’inesattezza di quello affisso in febbraio ed ammetta, per onestà politica, che la verità era ben diversa da quella riferita».
Per il vice presidente Petrella il manifesto apparso a inizio anno, resta segnato non da un errore, bensì da un orrore, poiché realizzato allo scopo di colpire la sua figura e mettere in discussione la sua “fedeltà” nei confronti del Comune di Volla. «Se non ci dovessero essere scuse pubbliche – rincara la dose Petrella – mi vedrò costretto, come consiglia lo stesso P.M., ad agire nelle sedi competenti per un risarcimento dei danni che eventualmente sarà devoluto alle parrocchie di Volla».
Qualche bene informato, come si dice in questi casi, afferma che a scagliarsi contro Petrella per il suo incarico di prestigio nel Centro AgroAlimentare di Napoli, non sia solo l’opposizione, ma anche qualche franco tiratore interno alla maggioranza. Anche in questo caso la risposta dell’avvocato Petrella è senza peli sulla lingua: «So per certo che ci sono state pressioni su alcuni politici vollesi da parte di qualcuno che oserei definire “scaldabagno vecchio” o meglio “bidone arrugginito” con l’obiettivo di farmi fuori. Queste sono responsabilità che si assumeranno gli stessi scaldabagni vecchi e i bidoni arrugginiti di cui Volla, sinceramente, non ha più bisogno».
Gennaro Cirillo
Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano