Pompei,Incontriamoci a teatro

Sabato prossimo, 11 dicembre, al teatro Mattiello di Pompei, secondo spettacolo della rassegna “Incontriamoci a teatro” a cura dell’Associazione Culturale Exallievi Don Bosco, il cui ricavato è destinato alle Opere Sociali Salesiane di Torre Annunziata. In scena “”Pronto…6 e 22 ?” di Paola Riccora, per la regia di Aniello Birrante (veterano filodrammatico torrese), commedia rappresentata dalla Compagnia oplontina “Peppino Ottone”. Il gruppo è nato nell’ambito della Parrocchia dello Spirito Santo e prende il nome da un torrese, scomparso in concetto di santità (oggi già Servo di Dio). Birrante è un po’ l’anima di tale realtà filodrammatica, che nel passato di è espresso anche nel Gruppo Folk <’O Pazziariello>, un’altra compagine della sua cerchia, che è andata in giro a portare il suo messaggio sulle tradizioni napoletane. La commedia scelta è di un’autrice, oggi quasi dimenticata, molto attiva negli anni ’50. Di Lei ricordiamo il suo lavoro “Sarà stato Giovannino”,  uno dei primi grandi successi della “Compagnia Teatro Umoristico De Filippo” di Eduardo, Peppino e Titina  e da tale commedia e da altri testi, come “Fine mese”, “Giorno di nozze” e “E’ arrivato l’accordatore” sono stati tratti vari film, interpretati tra gli altri dalla stessa  Titina e da Nino Taranto. Tra i successi teatrali della Riccora, degna di menzione è ” ‘Nu mese ‘o frisco” rappresentata negli ultimi tempi da Benedetto Casillo e Giacomo Rizzo. La farsa “Pronto… 6 e 22?” è il classico meccanismo comico, in cui, dopo un primo momento in cui si costruisce la storia, la trama decolla in una serie di ingarbugliate vicende, dando luogo ad equivoci ed episodi paradossali che defluiscono in una comicità sia di situazioni che di battute. Moglie di un medico di “chiara fama”, dolce e ricca, Titina Sanguetti scopre improvvisamente che il marito la tradisce. Così, travolta dalle sue emozioni, si concede al primo uomo che le capita dando il via, complice il caso e… il telefono, ad una serie di situazioni divertenti. L’autrice sfrutta al massimo lo spirito della commedia, e  la caratterizzazione dei personaggi, sviluppando in tempi rapidi e sintetici l’azione scenica.          

Federico Orsini

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