Nove persone sono state arrestate perché gestivano in concorso tra loro una buona fetta dello spaccio di stupefacenti tra Castellammare, Gragnano e Torre Annunziata. La scorsa notte, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, diretti dal capitano Gennaro Cassese e dal tenente Fabio Ibba, su ordine della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno eseguito le nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone (sette in carcere e due ai domiciliari), nell’ambito dell’operazione “Sativa”.
In carcere sono finiti: Pasquale Carotenuto, 29 anni, di Boscoreale; Ciro Di Martino, 43 anni; Raffaele Guerra, 37 anni, ora residente a Montesarchio (Benevento) per lavoro; e Fabio Pane, 24 anni, tutti di Castellammare; Luigi Perrelli, 22 anni; Raffaele Santarpia, 21 anni, ora domiciliato a Venezia per studio; e Giuseppe Schettino, 21 anni, tutti di Gragnano. Agli arresti domiciliari, poiché le posizioni erano di minore gravità, sono finiti Francesco Ruocco, 21 anni, di Gragnano; e Francesco Paolo Tito, 26 anni, di Castellammare. Tutti sono accusati, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, reato commesso autonomamente dai cartelli camorristici locali, per cui non è scattata l’associazione per delinquere.
L’attività investigativa è stata coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata diretti dal procuratore capo Diego Marmo. Le indagini sono andate avanti per diversi mesi, dalla primavera al dicembre 2009, grazie anche alle intercettazioni telefoniche e ambientali, che sono poi state confermate da riscontri di polizia giudiziaria fatti dai carabinieri, nonché da una serie di testimonianze rese agli inquirenti. Inoltre, a conferma del traffico di droga condotto dalla rete di spacciatori, due mesi fa sono stati sequestrati 20 chilogrammi di marijuana in possesso a due uomini che furono arrestati alle porte di Castellammare con il carico di droga in auto.
L’attività info-investigativa dei militari dell’arma ha così permesso di ricostruire una fiorente rete di spaccio gravitante intorno ai territori di Castellammare, Gragnano e Torre Annunziata. È stata, inoltre, effettuata una vera e propria mappatura delle piazze di spaccio operanti prevalentemente durante la fascia oraria serale e notturna. Le più attive sono quelle del rione Savorito, in territorio stabiese, via Castellammare, nel Comune di Gragnano, e le strade torresi. In queste zone, i nove arrestati svolgevano l’attività di compravendita, utilizzando anche un linguaggio criptato attraverso cui i pusher e gli acquirenti comunicavano stabilendo dietro appuntamento i luoghi in cui la cessione e l’acquisto sarebbero dovuti avvenire, la quantità ed il relativo prezzo della sostanza stupefacente. Se si parlava di “pizze”, era chiaro che si stavano indicando le dosi di marijuana; nel caso in cui i due interlocutori organizzavano una “partita di carte”, stavano semplicemente indicando luogo e ora per incontrarsi; e se “la neve era squagliata”, la partita di cocaina non era delle migliori.
L’indagine ha permesso di dimostrare, a fronte di un centinaio di cessioni, un volume di affari mensile pari a circa 30 mila euro, oltre all’identificazione e la relativa segnalazione alla Prefettura di 40 assuntori ed il recupero complessivo di 300 grammi di marijuana solo nell’ultima notte.