Scafati, Futuro e Libertà: parla il coordinatore cittadino Giuseppe Fattoruso

Incontriamo il dott. Giuseppe Fattoruso a margine della manifestazione di presentazione alla città del neo-movimento di “Futuro e Libertà” tenutosi in un noto locale scafatese lo scorso 27 Novembre.  Il neonato movimento che fa capo a livello nazionale all’onorevole Gianfranco Fini mentre in Provincia di Salerno all’avvocato Michele Sarno nella qualità di coordinatore vicario, ed al dott. Gerardo Motta nella qualità di vice-coordinatore vicario, presenta alla città il proprio uomo di punta qui a Scafati  il dott. Giuseppe Fattoruso,  noto professionista operante nel campo agricolo-alimentare e responsabile area manager per tutto l’agro-nocerino-sarnese di una importante azienda nazionale. Fattoruso annovera inoltre nel suo curriculum un passato più che trentennale nel campo della politica scafatese, prima nelle file della Democrazia Cristiana, poi susseguentemente tra le file dei Popolari, di Forza Italia, ed infine nel PDL, fino alla rottura con l’attuale Sindaco appena lo stesso si insediò quale primo cittadino a Scafati. Riportiamo di seguito alcuni passaggi del discorso tenuto dal dott. Fattoruso durante la conferenza stampa di “Futuro e Liberta’” del 27 novembre scorso e le domande che gli abbiamo rivolto.

Esordisce Fattoruso:” Aderisco a Futuro E Libertà  perché ritengo che l’esercizio della passione democratica non si esercita in pochi giorni o in poche settimane di campagna elettorale, io credo nella aggregazione politica, credo nella partecipazione, credo nella lealtà, credo nella dignità, credo nei giovani, credo nella meritocrazia, per tutti questi motivi aderisco al movimento politico di Futuro e Libertà, l’unica aggregazione politica nello scenario nazionale in grado di ridarci la speranza in un futuro migliore. Noi di Futuro e Libertà vogliamo ridare la speranza di un futuro migliore alle migliaia di giovani disoccupati,  a tutti i lavoratori precari, a tutte la famiglie disagiate, ed a tutti coloro che ogni giorno, si affermano nella vita grazie al loro lavoro ed alla loro professionalità, e che sanno che solo con il “merito” si può e ci si deve affermare nella vita, e noi saremo sempre pronti a sostenerli perché la nostra storia personale e politica è come la loro. Il mio progetto politico sposa pienamente i dettami affermati dall’onorevole Gianfranco Fini nell’assise di Bastia Umbra, è l’uomo al centro del progetto, e non come fanno in tanti, il progetto con dentro gli uomini. Noi politici dobbiamo imparare a “dare” e non a “pretendere” dagli altri, con Futuro e Libertà lavoreremo da subito per mettere in campo una nuova rivoluzione, che abbia al centro un elemento fondamentale “il merito”, metteremo la parola fine a questo soap-opera scafatese, questo passaggio a vuoto, questa apatia che sta investendo tutti i settori produttivi della città, e sta marmorizzando gli strali più poveri con politiche inefficienti e con veri “salassi” finanziari.

Dopo la vittoria elettorale del centro-destra che l’ha vista protagonista nella qualità di coordinatore dell’intera  compagine, oggi a distanza di due anni e sette mesi, ci può rivelare qual è stata la motivazione dell’allontanamento tra lei e l’attuale Sindaco Aliberti:

Chi lavora per il bene degli altri alle volte viene messo fuori perché reticente a certi schemi della politica di bassa levatura. Tra me e l’attuale sindaco di Scafati ci sono state immediate divergenze su come operare per il bene della città, divergenze talmente profonde da farmi considerare opportuno una mia uscita di scena. Tengo a precisare che non  mi sono mai posto nelle condizioni di “volere qualcosa”,  in relazione all’impegno profuso quale coordinatore cittadino della vincente campagna elettorale del centro-destra, con l’attuale sindaco si è immediatamente scavato un solco pieno di divergenze di merito su cosa e come affrontare tutte le criticità cittadine di allora e di adesso e forse, alla luce di quanto oggi leggo sui giornali, avevo ragione io. Probabilmente il mio farmi fuori è nato da un piano strategico ben congegnato, partito già prima dellìesito della campagna elettorale, nella stanza dell’allora coordinatore provinciale di Alleanza Nazionale l’on. Cirielli, alla presenza dei vari Santocchio, Falcone, nella loro funzione di coordinatori cittadini di Forza Italia e di Alleanza nazionale e chiaramenti dello stesso Aliberti, ecco questa è la verità ineluttabile.

Aliberti vada a casa, ha deluso tutte le aspettative di cambiamento che gli erano state affidate, la questione morale in cui questa amministrazione è incappata, sarà il “cappio” con il quale il popolo lo manderà a casa molto più velocemente di quanto egli stesso possa pensare.

Qual è il suo giudizio sul Partito del Popolo Della Libertà e sull’imminente votazione sulla fiducia al Governo Berlusconi prevista per il 14 Dicembre?

Il Popolo Della Libertà sta implodendo, ha ragione l’onorevole Fini quando afferma che l’Italia ha bisogno di una speranza, la speranza che oggi è nel DNA di Futuro e Libertà”. Guardi le voglio raccontare una cosa:” nei giorni del raduno di Perugia  di Futuro e Libertà attendevamo circa duemila persone, ebbene alla fine della giornata pre-convegno le prenotazioni erano salite a ben dodicimila, con oltre l’ottantapercento di giovani che volevano partecipare ai lavori tenuti dall’onorevole Gianfranco Fini,”, penso che con questo ho già risposto alla seconda parte della sua domanda.

Allora lei ci sta dicendo che il 14 Dicembre Berlusconi cadrà?

A mio personale giudizio ritengo di poter affermare che la spinta dei giovani di “Futuro e Libertà”, arriverà fin dentro i banchi di Montecitorio, e nessuno potrà non tenerne conto.

Si è parlato di una confluenza in futuro e Libertà anche del Sindaco Aliberti, cosa ci dice in tal senso?

Ritengo di poter affermare senza nessun problema che rimetterò immediatamente le mie dimissioni dal movimento Futuro e Libertà se determinati personaggi sfioreranno anche solo da lontano FLI, noi non abbiamo bisogno di “arrivisti” ma di persone pronte a dare il loro contributo per il “bene comune” senza dover chiedere nulla in cambio.

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