Ercolano, dipendenti AcquaServizi: “Questo è un grande imbroglio”. In 46 rischiano il posto

Invivibile il termine che meglio qualifica la situazione lavorativa che accomuna quasi cinquanta lavoratori dipendenti della Società Acquaservizi che esercita per la Gori. I lavoratori si sono uniti al fine di far comprendere alle “grandi autorità il proprio status vivendi”. Lo hanno fatto sfruttando uno dei mezzi più nobili di cui l’essere umano è dotato, la scrittura. Questa forma di comunicazione è stata indirizzata in primis al Prefetto di Napoli Andrea De Martino, per poi “svegliare” anche altri nomi in vista, tra cui si ascrivono il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro; il Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro; il Presidente dell’A.T.O. 3, Carlo Sarro; l’assessore al Lavoro Regione Campania, Severino Nappi; l’assessore all’Ambiente Regione Campania, Giovanni Romano; ai Capigruppo della Regione Campania, Fulvio Martusciello – PDL, Giuseppe Russo – PD, Gennaro Salvatore, Sergio Nappi – NOI SUD, Ugo De Flavis – UDEUR, Gennaro Oliviero, SEL, Luigi Gobellis – UDC, Carmine Sommese – GRUPPO MISTO. La presente lettera ha lo scopo di richiamare l’attuale stato della società AcquaServizi, nonché per portare a conoscenza di tutti qual è stata la genesi di detta società prossima alla liquidazione. Ebbene, la protesta dei lavoratori si focalizza prevalentemente sul problema che: “La società AcquaServizi è nata ad uso e consumo esclusivo della Gori; tant’è che mai la società AcquaServizi si è rivolta al libero mercato, in quanto la garanzia che tutti i lavoratori potessero percepire il proprio stipendio è sempre stata garantita unicamente da Gori. Tale circostanza è dimostrata, senza possibilità di smentita, dalle commesse che Gori direttamente ovvero per il tramite della RDR – ha sino ad oggi affidato alla società AcquaServizi, consentendole la sopravvivenza ed il mantenimento di tutti i lavoratori via via assunti. Sotto quest’ultimo profilo non può non riportarsi alla memoria di tutti che le assunzioni sono avvenute all’esito di colloqui tenuti presso gli uffici e con i dirigenti Gori. Ciò in quanto, era interesse diretto ed esclusivo dell’effettivo datore di lavoro verificare la sussistenza dell’effettiva professionalità in capo ai neo assunti. Non vi è stata mai una diretta partecipazione della proprietà della società AcquaServizi nella scelta delle persone da assumere. Tali precisazioni si rendono necessarie oggi che la società AcquaServizi pare sia stata scaricata da tutti quegli interlocutori che ne hanno voluto la creazione e ne hanno consentito la sopravvivenza sino ad oggi. Tutte le sue marginate circostanze di fatto sono state, peraltro, confermate anche al tavolo convocato presso la Prefettura, il 22 marzo 2010. Si chiede, pertanto, un intervento chiaro e deciso a tutti coloro i quali hanno notoriamente partecipato alle vicende che hanno interessato AcquaServizi. In particolare, si chiede ai nostri interlocutori di conoscere se è effettivamente loro volontà portare lentamente AcquaServizi – ed i suoi lavoratori – verso la scomparsa utilizzando lo strumento della cooperativa. Sono note a tutti le difficoltà che la creazione e la successiva gestione di tale soggetto possa creare; e poi, se anche si riuscissero a superare tali ostacoli chi garantirà i lavoratori circa la sussistenza e l’affidamento di commesse in grado di garantire i livelli occupazionali e salariali.Questi sono gli interrogativi che i lavoratori pongono agli odierni interlocutori, chiedendo che venga data una risposta chiara; che eviti il degradarsi delle problematiche che portano con sé evidenti problemi di ordine pubblico e sociale.Si tratta di conoscere del futuro di circa 60 dipendenti, stanchi di essere rimbalzati da un tavolo “tecnico” all’altro; senza mai conoscere quali sono le vere intenzioni della GORI e di quanti hanno partecipato alla creazione di AcquaServizi.Certi in una fattiva collaborazione di tutti gli interlocutori che sicuramente non vorranno fermarsi ad un inutile e defatigante scaricabarile reciproco, perché – deve ripetersi – si sta discutendo del futuro di 60 dipendenti di una società voluta e creata da diversi attori. In caso contrario saremo costretti, nostro malgrado, ad adire tutte le Autorità Giudiziarie, ciascuna per la propria competenza funzionale, per ogni risvolto della vicenda – già, peraltro, sotto osservazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.” La veemenza delle parole citate, chiarifica la situazione dei dipendenti della Acquaservizi .Ma nonostante la stanchezza che si risente sul piano psicologico, la sete di giustizia, indipendenza e libertà  sgretola qualsiasi altro sentimento alienante. Infatti gli stessi lavoratori, nel volantino di protesta, più saldi e compatti che mai, rivelano di voler “difendere la propria dignità e il proprio posto di lavoro” , aggiungono inoltre, “ noi stessi siamo stati selezionati dalla Gori ai fini dell’ assunzione, l’unica cosa che ci viene proposta è una pezza calda per auto liquidarci e costruire una cooperativa sociale di classe B”. Infine, si fa capo al concetto definitivo che suggella le intenzioni dei lavoratori, “Siamo per la costruzione di una società, non siamo contro la cooperativa, ma al contrario, siamo contro quel documento che mortifica la nostra dignità, dunque al consiglio regionale chiediamo un incontro per discutere delle grandi anomalie Gori, evidenziate ancor di più dal Presidente dell’ATO3, perché si sta verificando un grande imbroglio che toglie lavoro a circa 46 dipendenti di Acquaservizi”.

Emilia Carillo

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