Scavi di Pompei: tre giorni sul tetto della domus, salvato un cane

Prima di essere salvato, ha trascorso, suo malgrado, tre giorni intrappolato sul tetto di una domus all’interno degli Scavi di Pompei. Quel meticcio bianco, rigorosamente randagio, è stato chiamato “Kiodo News” perché è stato tratto in salvo proprio mentre Kiyoshi Ota, giornalista dell’agenzia di stampa giapponese, compiva un accurato reportage sui crolli pompeiani in compagnia dell’architetto Antonio Irlando dell’Osservatorio Patrimonio Culturale. Mentre si chiedeva dove fossero finiti i soldi degli Scavi di Pompei, Ota ha affermato che «questo – riferendosi al nuovo Teatro Grande – non è più l’antico teatro degli Scavi di Pompei, e può benissimo stare anche al centro di Tokio». Tra i tanti interrogativi, è spuntato quel cane sulla domus: sarà stato messo lì da qualcuno appositamente per controllare la solidità dei solai delle case pompeiane di epoca romana? Non si sa, ma probabilmente se lo sarà chiesto l’esperto giornalista del Sol Levante. Per fortuna del cagnolino, per ben tre giorni il solaio che l’ha ospitato ha retto bene al suo peso, senza crollare, passando quindi a pieni voti il test-solidità. Dopo un “sopralluogo” di tre giorni, alimentato da cibi tutt’altro che salutari (sul tetto della domus, insieme al meticcio sono stati trovati resti di panini e buste di patatine, sicuramente di epoca successiva al 79 d.C.), Kiodo News ha passato la visita del veterinario che gli ha riscontrato una leggera tachicardia congenita, un forte spavento e nulla più. Per sua fortuna è stato portato giù con uno scaletto, e soprattutto non è capitato sul tetto della domus sbagliata. Mentre il meticcio veniva ribattezzato Kiodo News in onore dell’illustre ospite, Kiyoshi Ota continuava a farsi domande e, ad esempio, si chiedeva perché quel cagnolino fosse rimasto lì per tanti giorni.

Dario Sautto


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