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(Im)Patto giovanile: il ministro Meloni a Napoli

I giovani come punto di partenza e confronto per una politica più attenta alla crescita della società: è questo il motivo principale della discussione al circolo Rari Nantes di Napoli.

Il ministro della gioventù Giovanna Meloni, l’onorevole Erminia Mazzoni (organizzatrice dell’evento), il senatore Gaetano Quagliariello si sono confrontati, moderati dal giornalista Carlo Puca, sui temi più attuali di questo difficile periodo italiano. Alessandro Sansoni, presidente della Giovane Italia di Napoli, ha introdotto la questione sottolineando il problema del futuro per i giovani che intendono radicarsi nel territorio e che oggi sono nettamente penalizzati per la mancanza di “ascensori sociali”. L’onorevole Mazzoni ha poi ribadito «la facile strumentalizzazione che si opera sui giovani», puntando il dito soprattutto «contro una politica assistenzialistica, che in molti casi è stata fatta da alcuni governi, peggiorando le condizioni di inserimento dei giovani». L’intervento del senatore Quagliariello ha colpito il mondo universitario. «L’immobilismo baronale dell’università, contro cui la riforma Gelmini si muove, ha finito per corrompere le università italiane, costruendo una università recintata dalla politica del privilegio e da parentopoli: questa riforma – precisa il senatore – è volta a creare concorrenza tra le università e un livellamento verso l’alto». Senza cedere alla retorica del “giovanilismo”, ammette che «non bisogna commettere lo stesso errore delle generazioni precedenti», quindi non lasciare pesi ai giovani.

Il Ministro Meloni appoggia le affermazioni del senatore Quagliariello, precisando che «questo è un governo che volge lo sguardo a cosa si sta lasciando alle generazioni future; un governo che non ha rimandato il problema sui giovani, ma che, su questo tema ha un vivo dibattito politico. La concretezza dei provvedimenti verso i giovani – continua il ministro – si può tangibilmente notare, oltre che dai 300 milioni investiti per questa causa, dal pacchetto di cinque provvedimenti che vogliono garantire uguaglianza e merito. Il primo dei provvedimenti è stato compiuto per i portatori di contratti atipici, in quanto sono stati stanziati nove dei trentaquattro miliardi previsti per i potatori di contratti tipici, per aiutare questa categoria molto penalizzata. Il governo si è impegnato a garantire fino al 70% (totale di 50 milioni) per i portatori di contratto atipico che cercano casa; ha stanziato inoltre 20 milioni per il prestito d’onore, ha istituito “il fondo Mecenate” per il talento giovanile, ovvero aiuti fino al 40% (totale di 100 milioni), alle aziende che promuovono e investono sui giovani, garantendo cosi un importante risvolto economico per il “Made in Italy”. Il tutto rispettando il principio di giustizia e responsabilità – conclude il ministro Meloni – ribadendo infine che la Campania ha finora lasciati inutilizzati sette miliardi destinati a politiche giovanili».

I saluti dell’onorevole La Boccetta e Licia Ronzulli, eurodeputata Pdl, hanno concluso l’incontro.

Mario De Angelis

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