Una data simbolo, venerdì 17 dicembre, ma stavolta – dicono dal municipio di Pomigliano d’Arco – porterà fortuna, bando alle superstizioni. Ed è la data, appunto, in cui è stato fissato l’incontro a Roma, al Ministero del Lavoro, affinché si possa esaminare la questione dei 36 ex contrattisti Fiat che dal 31 dicembre si ritroveranno senza nemmeno quel contributo finora loro erogato proprio dal Ministero. Il summit chiesto dal sindaco di Pomigliano, Lello Russo, con l’assessore regionale Severino Nappi, realizzato proprio per ottenere questo obiettivo risale solo all’altro giorno, quando il primo cittadino, insieme al presidente della commissione consiliare Lavoro, l’avvocato Pasquale Sanseverino, e alle sigle sindacali in rappresentanza dei lavoratori (Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic), ha invocato con forza un tavolo di lavoro ministeriale. Detto, fatto: ora la data certa c’è, come anche una speranza che per i 36 operai si vada a riconfermare il sostegno per tutto il 2011. “Ho sentito da subito, nel mio ruolo di sindaco, la responsabilità che mi ha spinto ad occuparmi della questione che pure non afferisce all’amministrazione comunale – dice il sindaco Lello Russo – io, la giunta, i consiglieri comunali siamo stati accanto a queste famiglie, sempre disponibili. Li abbiamo convinti a desistere da forme di protesta eclatanti – come quella di occupare il municipio, promettendo loro che avremmo ottenuto un tavolo ministeriale, ebbene oggi la data c’è. Qui, al comune c’è aria nuova, non si temono i lavoratori, né si fanno loro promesse che non possono essere mantenute, chi dice il contrario sta strumentalizzando la protesta di 36 famiglie che al 31 dicembre di quest’anno rischiano di rimanere senza un euro per dar da mangiare ai propri figli”. Nel verbale di accordo del 24 febbraio 2010, depositato presso il Ministero del Lavoro, l’azienda Fiat comunicava che «qualora si determinassero fabbisogni occupazionali a fronte di mutate condizioni di mercato e del superamento del ricorso alla Cassa integrazione, valuterà prioritariamente le candidature di quanti, tra i suddetti lavoratori, non avessero ancora trovato occupazione, fermo restando la necessità della compatibilità tra la professionalità degli stessi e quella richiesta per lo svolgimento delle mansioni da ricoprire». Ora si punta ad un altro, importantissimo obiettivo: individuare uno strumento tecnico, validato dal Ministero, utile ai fini del riconoscimento del trattamento, analogo a quello adottato per l’anno 2010, fino al 31 dicembre 2011. «Non deve essere una misura assistenziale – dice il sindaco Russo – ma un’ulteriore proroga al supporto, un sostegno per 36 famiglie in attesa del reinserimento degli ex lavoratori Fiat nel mondo del lavoro». Si riaccende la speranza, insomma. “Speravamo di ottenere quest’incontro e siamo soddisfatti che sia avvenuto in tempi brevi – dice il consigliere Pasquale Sanseverino – tutto ciò dimostra che il nostro impegno non è mai venuto meno e ci rende fiduciosi circa la proroga del sostegno a queste famiglie, non potevamo, da amministratori, lasciarli soli. Rincorriamo una soluzione seria e concreta entro la fine dell’anno”. L’unica soluzione, in effetti: quella che il Ministero riconfermi per un anno il contributo. Il rinnovo della mobilità in deroga o un’altra forma di sostegno che non sia assistenziale, bensì riconoscimento della difficoltà in cui si trovano 36 lavoratori dopo la scadenza del loro contratto a termine.