Ieri, sabato 11 dicembre i paesi vesuviani di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase hanno ospitato circa 10mila cittadini di tutta Italia, accorsi in loro aiuto.
Un grande gesto di solidarietà da parte di altri gruppi, rappresentativi di altri malesseri della società italiana, rovinata dalla malapolitica.
Sono giunti dalla Val di Susa, da Roma, da L’Aquila, da Giugliano, Chiaiano, Acerra, Serre. Erano i precari dell’università e in generale del mondo del lavoro, i disoccupati, i terremotati, i comitati e i movimenti che da altre parti d’ Italia, portano avanti la loro battaglia verso un nuovo ciclo dei rifiuti e gli extracomunitari, che rivendicano i loro diritti.
Tutti insieme, uniti per una causa comune: la partecipazione.
Il corteo è partito dall’Associazione Culturale Stella Cometa, a Boscoreale, in via Giovanni della Rocca, che ha offerto i locali tenuti in gestione per offrire comodità alle persone venute da lontano; è passato in via Tenente Angelo Cirillo, e si è fermato sotto il comune di Boscoreale, in Piazza Pace. Qui i cittadini hanno intonato cori contro i politici locali e non. Vogliono che il sindaco Langella e gli atri si dimettano.
Dopo questa pausa, sono giunti a Boscotrecase, passando per il Piscinale, e giungendo alla Rotonda “4 giugno”. Ognuno ha detto la sua durante il corteo, il cui scopo era smuovere, oltre che gli animi delle istituzioni, anche quelli delle persone che hanno abbandonato fisicamente la protesta.
In via Panoramica, i cittadini vesuviani e italiani, hanno deciso di giungere all’entrata di Cava Sari, dove c’erano le forze dell’ordine a presidiare la zona militare. C’è stato un momento di scontri tra i dimostranti e la Polizia, sono volate pietre e qualche botto e conseguentemente , cariche da parte delle forze dell’ordine. I cittadini, poi, di loro spontanea volontà hanno deciso di indietreggiare e di scendere nuovamente sulla rotonda “4 giugno”.
Alle 23,00 circa a Boscotrecase, nell’area mercato, si sono esibiti i 99 Posse, i Pennelli di Vermeer, sempre presenti al presidio sulla Panoramica, Daniele Sepe e Zezi, il gruppo operaio di Pomigliano d’Arco, che hanno fatto presente che i lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine per sgomberare i manifestanti, durante le cariche sono illegali perché contengono gas CS, che non può essere usato nemmeno in guerra.
La notte è terminata ancora una volta col presidio sulla rotonda di via Panoramica.
Giovanna Sorrentino