Con inizio alle ore 16 e termine alle ore 18.30, nei giorni lunedì 13, martedì 14 e mercoledì 15 dicembre, a Napoli, presso la sede della Fondazione Mediterraneo, in via Depretis 130, si svolgerà la rassegna cinematografica Proiezione Mediterraneo, organizzata dalla Associazione Dido, in collaborazione con la Fondazione Valenzi, e curata da Gina Annunziata.
L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Provincia di Napoli, ed è contro il “sistema” della camorra. Ingresso libero.
La rassegna propone i film: “Mascarades” di Lyes Salem (Algeria 2008), “Bakarat!” di Djamila Sahraoui (Algeria 2006) e “Making of” di Nouri Bouzid (Tunisia 2006), tre film della recente produzione dell’area del Maghreb nei quali vengono affrontati temi come la guerra, il ruolo della donna, il fanatismo religioso, ma anche la quotidianità raccontata con la satira di costume, in particolare nel film di Salem che ha ottenuto premi in importanti festival internazionali.
Seguono brevi schede dei film in programma:
Lunedì 13 dicembre ore 16
Mascarades (Algeria/Francia – 2008, 94’) di Lyes Salem
Premio miglior film arabo del Festival del Cairo. Divertente e ironica commedia in un villaggio nella regione delle Aurès (Algeria) dove gli abitanti si scambiano sentimenti di solidarietà e invidia, così come accade in tutte le piccole comunità, Mounir è molto attento alle apparenze e l’unico neo della sua famiglia è Rym, la sorella narcolettica che si addormenta all’improvviso scatenando l’ilarità e l’imbarazzo dei presenti. Mounir l’adora, ma non vuole riconoscerne la malattia. Una notte, ubriaco in un bar, annuncia agli amici che Rym sta per sposare un ricco uomo d’affari…
Martedì 14 dicembre ore 16
Barakat! (Francia/Algeria – 2006, 90’) di Djamila Sahraoui
Premio miglior film africano al Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina 2006. In un’Algeria ancora vittima del fanatismo integralista, due donne, Amel e Khadidja, partono alla ricerca del marito della donna più giovane rapito a causa dei suoi coraggiosi articoli. Il loro percorso, denso di pericoli e di scoperte, permetterà alle due amiche di conoscersi più a fondo, di accettare le rispettive differenze generazionali e di sentirsi solidali nella lotta contro ogni discriminazione e violenza.
Mercoledì 15 ore 16
Making of (Tunisia – 2006, 120’) di Nouri Bouzid
Miglior Film alle Journées cinematographiques de Cartage 2006. Le tentazioni di un giovane mussulmano per uscire dalla frustrazione di una vita senza prospettive ovvero come un teppista delle periferie di Tunisi, che sogna di fare il danzatore, possa diventare un kamikaze integralista. Il film propone uno degli approcci più originali e profondi del cinema arabo al tema del terrorismo, cogliendo l’aspetto “trasgressivo” dell’estremismo religioso che esercita un grande fascino per giovani senza autostima, rifiutati da una società che non li rispetta. Così il giovane Bahta esprime nel martirio, paradossalmente, il suo diritto a esistere.
Dido prende la denominazione dal nome latino della regina dell’antica Cartagine, per sottolineare il legame storico tra il nostro paese e la Tunisia. L’associazione, infatti si propone di promuovere dialogo e scambi tra i due paesi, in particolare le città di Napoli e di Tunisi, con una particolare attenzione all’ottica di genere.
L’associazione “Dido” nasce per promuovere azioni positive di cooperazione internazionale e di dialogo interculturale con uno dei paesi del bacino del Mediterraneo che, pur essendo ricco di storia e di tradizioni e pur avendo un volume di attività economiche e commerciali in relazione all’Italia significativo, non è molto conosciuto e considerato dal punto di vista culturale. La riscoperta della sua importanza non è un’operazione fine a sè stessa, ma uno strumento per favorire l’integrazione e superare il fondamentalismo.
La Tunisia è stata a lungo un luogo di incontro tra gruppi e nazionalità diverse, europei, arabi, ebrei e africani. Napoli ha una vocazione di città di riferimento nel Mediterraneo, capace di aiutare il dialogo e la pace tra le civiltà.
L’ex sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, proviene da quella numerosa e attiva colonia italiana presente già dal XIX secolo in Tunisia. Negli anni Trenta del secolo scorso e durante la guerra insieme ad altri antifascisti italiani strinse forti rapporti, sotto la repressione e in carcere, con coloro che lottavano per la liberazion e dall’oppressione coloniale. Nonostante la dispersione della comunità italiana dopo l’indipendenza questi legami sono durati nel tempo. Anche per questo questa iniziativa si svolge in partenariato con la Fondazione Valenzi, oltre che con la Fondazione Mediterraneo.