Libera espressione in “crisi” ad Ercolano. Ormai in città non si fa altro che seguire determinate “associazioni” o “movimenti” facenti capo sempre al signorotto politico di turno. Per quanto ci si sforzi di coinvolgere determinati amministratori comunali in un franco confronto, di pubblicizzare a mezzo stampa le “reali” esigenze comunitarie il risultato appare ad oggi nullo. Nella più totale indifferenza si continua a vegetare non si sa bene nell’attesa di chi o di cosa: fatto sta che questo incredibile stallo operativo favorisce gli interessi di biechi soggetti a cui poco o nulla interessa di Ercolano. E’ avvilente dover costatare come alcuni esponenti del governo locale fingano di non riconoscere i propri concittadini “fuori zona”: questo dato umiliante aiuta a comprendere la portata di una pubblica vergogna senza precedenti. Qui non si tratta di sminuire il lavoro di qualche leader storico di punta o di sparuti volontari che realmente credono nella causa ma di evidenziare la mala fede di chi da anni ormai si crogiola in un alone di impunità francamente inspiegabile. Ma chi sono allora queste diaboliche “menti” che da “lontano” proteggono l’ombra nera di Ercolano? Cosa impedisce alla Giustizia Ordinaria di fare il suo corso ed individuare responsabili di uno scempio senza fine? Perché questioni ambigue in paese non mancano : pensiamo alla caserma sequestrata in località Via Doglie con tanto, ripetiamolo per l’ennesima volta, di cartello riportante la scritta Ministero della Difesa, di via IV Novembre arteria principale che conduce agli scavi appena ultimata (neanche questo sembrerebbe “ufficialmente” accertato) e già oggetto di numerosi infortuni provocati dalla fatiscenza dei marciapiedi sulla carta “nuovi”, alla non messa in sicurezza dell’area cimiteriale praticamente in buona parte interdetta ai disabili. Ma guai a parlarne pubblicamente: l’ira di gran parte degli attuali amministratori raggiunge ferocemente l’apice. Evidentemente si boicotta il buon sindaco Strazzullo dall’ “interno” non consentendo al primo cittadino di operare bene nei tempi giusti al riscatto della città. Qui si tende sempre più a zittire le coscienze, ad ingannare la popolazione inebriandola con manifestazioni sia pur interessanti ma estremamente distanti dalle priorità di un contesto sociale in ginocchio. La gente è stanca di essere “presa in giro”: basta con i proclami balconistici ( storia docet) , con i deliri di onnipotenza e con il reputarsi più furbi di tanti onesti contribuenti innamorati della propria realtà d’origine. Non si tratta di fare i moralisti ma di riportare fedelmente lo sgomento della gente onesta di Ercolano, di famiglie esasperate da un andazzo vergognoso. In sintesi: signori politici adesso veramente basta…
Alfonso Maria Liguori