Mark Kostabi in mostra a Scafati

La Galleria Arte Barbato chiude il 2010 con la mostra di Mark Kostabi, artista e compositore di fama internazionale che dagli anni ’90 è diviso nella sua attività fra Roma e New York. Kostabi è presente nei maggiori musei di tutto il mondo tra cui: MOMA, Metropolitan e Guggenheim di New York, National Gallery a Washington, Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, Groninger Museum in Olanda.

Nella sala espositiva della Galleria di Scafati verranno esposte circa venti opere del Maestro, il quale presenzierà alla serata inaugurale. Il vernissage si terrà sabato 18 dicembre alle ore 19, e nel corso dell’evento culturale il maestro si esibirà al pianoforte per una piacevole performance.

“Siamo davvero lieti di ospitare un’artista così importante, uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea –afferma Franco Barbato, il direttore della Galleria-. L’universalità del linguaggio artistico di Kostabi si inserisce perfettamente nella filosofia del progetto culturale che stiamo portando avanti sul territorio. L’Arte può contribuire a migliorare e valorizzare la nostra visione della vita. Lo slancio emotivo derivante dall’esposizione ad un’opera d’arte è benefico e in alcuni casi salvifico, un effetto coinvolgente che vogliamo condividere. Siamo convinti che Kostabi possa esprimere questo messaggio entusiasmando e convincendo il pubblico con la sua forte carica comunicativa”.

La mostra di Kostabi rappresenta un momento di conferma del percorso sin qui compiuto dalla Galleria Barbato. La personale, infatti, arriva dopo il successo delle mostre di Faccincani, Toraldo, Palombo e Nunziante, a dimostrazione della vivacità del messaggio artistico della Galleria Barbato sempre pronta a mettersi in gioco portando a Scafati artisti da tutto il mondo.

Tanti gli apprezzamenti per questo artista dal mondo dell’arte.

Per Eleonora Manganelli quella di Kostabi è un’arte decisa attraverso la ricerca minuziosa e incessante del particolare. “Essa appare il frutto di un estro prolifico comunicativo e incisivo raccontato attraverso un dinamismo contemporaneo –ci spiega la Manganelli – un’arte curata nei pesi e contrappesi incentrata sull’equilibrio visuale delle figure che ne sono protagoniste. L’equilibrio è rispettato anche nel dosaggio dei colori mescolati magistralmente, spesso vivaci e squillanti ma mai invadenti o eccessivi. La caratteristica pregnante che fa di Mark un unicum e irripetibile è l’acquisizione di figure senza volto e senza tempo come protagoniste indiscusse di tutte le sue opere. Si tratta di figure dinamiche in movimento perenne che appaiono libere di esprimersi senza vincoli o censure nei loro molteplici slanci vitali. Non hanno occhi per vedere, né orecchie per udire ma fluttuano libere immerse nei loro pensieri, nude, qualche volta anche extra-contesto eppure in profonda armonia con la logica del quadro. Chi sono questi volti? Mark in realtà lo lascia decidere a noi conscio che la libertà interpretativa e che il dialogo diretto con il fruitore della sua arte sia un momento fondante e chiarificatore dell’opera stessa che egli ha concepito. Ciò che lui dipinge è l’uomo in generale, con le sue afflizioni, le sue debolezze, i suoi sentimenti e le sue paure che nascono dalla profonda consapevolezza di abitare la società moderna dominata dalla tecnologia e dal frenetismo convulso”.

Di Kostabi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi apprezza la sua capacità di legare il moderno con il tradizionale “Questo pittore è un ammiratore del mestiere antico, adotta la prospettiva rinascimentale, non utilizza alcun supporto meccanico per le sue immagini e pratica una pittura ad olio piuttosto tradizionale –dichiara Sgarbi-. Inventa nuove figure, nuovi espedienti visivi per ogni suo dipinto, sebbene ricorra sempre a uno stesso tipo di figura: una silhouette bianca dotata di spessore volumetrico ma senza volto, capelli, organi genitali, appena distinguibile fra maschio e femmina. Kostabi può vantarsi di essere il pittore più prolifico del mondo, la sua factory, Kostabiworld, è a New York ed è organizzata con criteri industriali molto più efficienti di quelli dell’analoga azienda di Worhol. L’industria di Kostabi si sforza di produrre ancora opere realizzate attraverso un certo grado di abilità manuale, come ai tempi di Giotto, Raffaello, Guercino”.

Cenni biografici

L’artista e compositore Mark Kostabi nasce a Los Angeles nel 1960 e compie i suoi studi di disegno e pittura alla California State University di Fullerton. Nel 1982 si trasferisce a New York e nel 1984 è già una figura di spicco del movimento artistico dell’East Village.Personalità provocatoria, pubblica interviste a se stesso, nelle quali affronta la mercificazione dell’arte contemporanea. Nel 1988 fonda il “Kostabi world”, un complesso integrato di studio, galleria e ufficio, rinomato per l’impiego profuso di assistenti pittori e creativi. Può vantare mostre retrospettive al museo Mitsukoshi di Tokio (1992) e all’Art Museum of Estonia di Tallin (1998). Sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Museum of Modern Art, Metropolitan Museum, Brooklin Museum, Corcoran Gallery of Art e al museo di Groningen in Olanda. Nel 1988 l’artista ha dipinto una pittura murale all’interno del palazzo dei priori di Arezzo e ha completato la scultura “To See Through is Not to See Into” commissionatagli dalla città di San Benedetto del Tronto.

La musica di Kostabi è stata interpretata a New York, in Giappone, in Italia e in Estonia da orchestre e solisti del calibro di Rein Rannap, Kristjan Jarvi, Maano Manni, l’orchestra da camera dell’orchestra sinfonica nazionale dell’Estonia e dal compositore stesso.

Il suo CD “I did it Steinway” per piano solista, da lui composto ed eseguito, è uscito nel 1998. Kostabi è stato responsabile della veste grafica di copertine di famosi LP (“Use Your Illusion” dei Guns’n’Roses, “Adios Amigos” dei The Ramones) e di numerosi prodotti, tra cui un orologio Swatch, diversi vasi in edizione limitata ed accessori per computer.

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