Sfogliando la pubblicazione si scopre che tra le dodici pagine della Penisola Sorrentina mezza pagina era dedicata a Castellammare, descritta come: “centro famoso per i cantieri navali, e nota stazione termale. Il nome deriva da un castello medioevale…..importante centro strategico e commerciale, l’antica Stabiae conserva i resti di numerose ville in posizione panoramica, strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diverse strutture antiche, come la necropoli di Madonna delle Grazie e numerosi edifici romani, di cui due visitabili, Villa San Marco e Villa Arianna”.
Questo è quanto dedicato a Castellammare nella pubblicazione turistica regionale! Ma non basta, se si vanno a consultare gli indirizzi utili nelle ultime due pagine della pubblicazione, non si trova traccia in essi dell’Azienda del turismo di Castellammare, mentre sono segnalate tutte le altre Aziende della Provincia!
Che fine ha fatto la città ricordata da Plinio e Cicerone, Columella e Galeno, la città “luogo d’arte,cultura e tradizioni”, descritta da Boccaccio, C.Dickens, decantata da artisti, scienziati, scrittori, meta del “Gran Tour”? Possibile che se ne siano perse le tracce? Non è scomparso nulla di tutto questo, anche se oggi purtroppo prevale l’immagine di C.mare quale città sporca, violenta, degradata, ferita dall’edilizia selvaggia! Ma siamo fermamente convinti che il degrado, l’abbandono si possono combattere, mentre secoli di storia, di splendore, di tradizioni non si possono creare a volontà. Solo la consapevolezza di questo da parte delle forze più attente e responsabili, il coinvolgimento di Autorità, studiosi, artisti, operatori culturali e la lotta alla rassegnazione dei cittadini stabiesi, può restituire alla nostra città la giusta considerazione e il rilancio in campo turistico, che può apportare solo ricchezza alla nostra città.
Attilio Della Mura dirigente turismo PdL