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Portici, annullate multe per mille euro

Portici. Multe annullate per un totale di oltre mille euro. E’ accaduto a C.M residente nella città della Reggia, domiciliato in via Libertà. Si tratta di una serie di sanzioni effettuate per ripetute violazioni al codice della strada e contestate al proprietario del veicolo in questione. Le multe effettuate dal corpo di polizia municipale per conto del comune di Napoli sono risalenti a qualche anno fa. Una banale inadempienza
o probabilmente un errore di natura burocratica hanno fatto si che le multe potessero essere annullate grazie ad un ricorso. C.M nel corso dell’anno 2010 si è visto recapitare presso la propria abitazione a Portici dalla società che gestisce il recupero delle tasse e multe, una cartella esattoriale di circa 1300 euro relativi a verbali di anni prima e che risulterebbero non essere mai stati pagati. Multe però delle quali il residente a Portici non ne era a conoscenza perché sembrerebbe che non sia mai giunta la relativa notifica. C.M decide quindi ricorrere al giudice di pace, in quanto potrebbe esserci stato un errore nella notifica della cartella esattoriale, e risulterebbe strano che ben sette verbali siano stati redatti e mai notificati. I verbali, secondo quanto emerge dalla sentenza del giudice di pace, risalgono all’anno 2004 effettuati dai caschi bianchi di Napoli. Il ricorso è stato quindi presentato dall’avvocato Gianluigi Falco presso il giudice di pace del Comune
di Napoli, apportando come motivazione che per tutti i verbali contestati è stata omessa la notifica della seconda raccomandata. Come si legge dalla sentenza tutti i documenti, stando a quanto dichiarano i resistenti del ricorso, sono stati depositati in cancelleria. L’opposizione secondo il giudice di pace è fondata ed è stata accolta, di conseguenza C.M di Portici non ha dovuto pagare oltre mille euro di multe di cui non
aveva mai ricevuto regolare notifica. Appare ovvia una politica di tutela del cittadino il quale è tenuto a pagare regolari tasse e multe, soltanto se gli enti preposti rispettino le regole per la redazione delle stesse. Il giudice di pace ha condannato inoltre i resistenti al pagamento delle spese legali necessarie per avviare il ricorso.

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