Pubblicato lo scorso 5 novembre, il brano sembra avere tutte le caratteristiche in regola per entrare a far parte delle prossime compilation invernali di successo, accanto ai blasonati personaggi della dance internazionale.
D’altronde I Like You suona proprio così. E’ lo stesso Martini a fornire le coordinate del suo background culturale, utile per capire da quali culture ha attinto e da quali, invece, è stato influenzato per questo progetto.
Nato a colpi di Cerrone, Boney M e Donna Summer , Vincent ha ascoltato musica in diversi momenti della giornata, trovando man forte nella figura paterna, fervido sostenitore del vinile.
Favretto e Marchi sono solo due dei dj’s che, insieme ai loro successi, riempiono la bag del suo sabato notte.
E’ con queste stesse influenze che, nell’aprile di quest’anno, impronta la bozza del brano, imprimendogli queste e quelle sonorità che negli anni ha avuto la fortuna di assorbire in giro per i club campani.
I richiami all’underground anglosassone con la voce del performer Lee Rush e gli arrangiamenti da disco francese di Daniele Franzese, hanno fatto il resto, imprimendo al brano un sound aggressivo e grintoso.
Anticipato dal singolo scaricabile anche da discopiù.it, da dicembre sarà fisicamente acquistabile in tutti i music stores italiani e distribuito dalla Global Net. Sarà disponibile in ben sei versioni e, oltre all’original version, sarà possibile acquistarne altre rivisitate da musicisti già attivi in ambito dance, con una miscela di suoni sia esteri che della nostra penisola.
Attento osservatore e conoscitore delle mode notturne, sebbene molto giovane, Vincent è stato in grado di sperimentato su di sé le influenze che la musica è capace di imprimere alle mode.
Partendo da questi presupposti ha maturato l’idea che il disc jockey è portavoce di un progetto sociale importante. Se da un lato è interprete musicale di un contesto notturno mixando i brani più attesi dal pubblico in sala, dall’altro è importante che non tralasci mai il suo ruolo di mediatore.
A tale proposito ha aggiunto: “Non credo sia indispensabile violare le norme sociali o, peggio ancora, oltrepassare i limiti della propria condizione personale. Il divertimento notturno che si crea nella pista da ballo credo sia sufficiente a creare il diversivo giusto ad emozionare. Le emozioni che provi poi quando balli o anche solo ascoltando musica sono la ciliegina sulla torta!”