Un vero e proprio commando si è introdotto la notte scorsa nell’Istituto S.S. Trinità e Paradiso di Vico Equense. Si era capito subito che c’era qualcosa in più della semplice ragazzata, opera di qualche studente dalla testa calda dell’Istituto Alberghiero ospitato nella struttura. Agli occhi di chi ha aperto l’istututo ieri mattina si è, infatti, presentato uno scenario desolante: corridoi e aule invasi dal fumo e da un odore acre che prendeva alla gola e faceva lacrimare gli occhi. Mobili, registri scolastici e suppellettili dati al fuoco, pareti, antichi affreschi e statue rovinate dal denso fumo sviluppatosi dalle fiamme. Chi sia l’autore di questo gravissimo atto di vandalismo è al vaglio degli inquirenti i quali stanno esaminando il contenuto registrato dalle videocamere installate in tutto l’istituto.
Per ora ancora nulla è trapelato sull’identità degli autori dello scempio, sebbene stamane circolasse tra i docenti e gli alunni del Vescovado e di S. Maria del Toro una fotocopia che ritraeva un personaggio grasso, con zainetto in spalla, ritratto da dietro e di lato. Un’immagine molto confusa dalla quale il soggetto ripreso è irriconoscibile e sulla cui veridicità ci sono molti dubbi.
Le ipotesi che ricondurrebbero a un’azione violenta da parte di qualche alunno facinoroso dell’alberghiero partono dal divieto del preside Izzo di concedere tempo e spazio sufficienti per le assemblee studentesche. Le richieste in tal senso sono andate tutte deluse, unica concessione una “pausa didattica” invisa sia ai docenti che agli alunni. Altro possibile movente potrebbe essere il diniego, a partire da quest’anno, di usufruire di un servizio panini. L’Istituto Alberghiero negli scorsi anni infatti, aveva appaltato un pub del centro antico che riforniva i ragazzi di panini durante l’arco della mattinata, appalto non rinnovato quest’anno per la gran confusione che la distribuzione dei panini creava al normale svolgimento delle lezioni. Gli alunni dell’Alberghiero pare che abbiano mal digerito questa limitazione.
Ma l’ipotesi dell’atto vandalico di ritorsione è solo una delle tante. Quello che appare certo è che chi si è introdotto nella S.S. Trinità aveva un piano perfetto da portare a termine, era munito di materiale incendiario e persino di un flex o di un seghetto elettrico per tranciare le sbarre di ferro che separano l’Istituto alberghiero dalla biblioteca comunale.
Un vero è proprio commando che ha agito con scaltrezza e rapidità. Difficile, quindi, pensare a dei ragazzi che abbiano agito da soli senza l’aiuto di nessuno.
Maria D’Ordia