Nove avvisi di garanzia sono partiti dall’ufficio del procuratore capo della Procura della Repubblica di Torre Annunziata Diego Marmo e sono stati notificati dai carabinieri della compagnia torrese, coordinati dal capitano Luca Toti. Il reato contestato a nove persone è quello di crollo colposo, in riferimento ai cedimenti avvenuti il 6 e il 30 novembre all’interno degli Scavi di Pompei.
Gli avvisi di garanzia emessi dagli inquirenti per i crolli di Pompei riguarderebbero, tra gli altri, l’ex soprintendente Pietro Giovanni Guzzo, il direttore degli scavi Antonio Varone, Paola Rispoli (architetto restauratore della soprintendenza), Aldo Borrello (tecnico), Valerio Papaccio (architetto capo dell’ufficio tecnico), Maria Grazia Del Greco (ex funzionario), l’ingegnere Enrico Visciano e la rappresentante della ditta che ha fatto i lavori.
I nomi iscritti nel registro degli indagati sono quelli dei responsabili dei lavori progettati durante la gestione che ha preceduto il commissariamento voluto dal ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi. Lavori che, però, sono stati eseguiti proprio durante la gestione Bondi (sotto il commissario Profili) e che, dunque, potrebbero richiamare a responsabilità anche di fiduciari del ministro. Uno degli indagati, l’ex sovrintendente Guzzo, ha così commentato l’invio degli avvisi di garanzia: «Non ne so niente, in questo momento sono a Milano e prima di pronunciarmi preferisco avere altre informazioni. Comunque io sono tranquillo sull’operato finora svolto nella gestione degli scavi archeologici di Pompei».
L’inchiesta è scattata in seguito ai cedimenti avvenuti nella Schola Armaturarum e nella casa del Moralista, domus sottoposte a restauro pochi mesi prima di crollare, come rivelato anche dalle immagini di Google Street View, il servizio multimediale del motore di ricerca che permette di fare un giro degli Scavi di Pompei stando comodamente seduti sulla poltrona di casa. Quelle immagini, che furono pubblicate sulle pagine del gruppo Facebook “Stop Killing Pompeii Ruins” poche ore dopo il crollo della Schola, ritraggono anche la tabella dei lavori tra cui compaiono molti dei nomi degli indagati. Dunque, la Procura di Torre Annunziata ha ipotizzato che qualcosa nei lavori di “restauro e manutenzione delle coperture” non sia andato nel verso giusto o, addirittura, che gli stessi lavori siano stati fatti in maniera adeguata. Intanto, già lunedì potrebbe esserci l’incidente probatorio: la Procura di Torre Annunziata conferirà l’incarico per la consulenza sul crollo della Schola Armaturarum, e gli avvisi di garanzia sono stati inviati per permettere a tutti gli indagati di poter partecipare.
Il reato ipotizzato è crollo colposo, anche se si tratta solo di «un’ipotesi che potrà subire variazione nel corso dell’indagine» come spiega il procuratore Marmo. Finora la Procura oplontina ha provveduto a sequestrare l’area del crollo, dove è stata effettuata una ricognizione sui lavori eseguiti. «Affidando la consulenza – aggiunge il procuratore capo – entriamo in una fase delicata. L’iscrizione degli indagati, quindi è solo in via cautelativa». Sull’inchiesta, che ha escluso il ministro Bondi dall’elenco degli indagati poiché l’affidamento dei lavoro, avvenuto il primo luglio del 2009, è precedente al commissariamento della Soprintendenza voluto dallo stesso Bondi. «Penso che la magistratura farà il suo corso – ha detto il ministro Bondi – e che finalmente si possa ristabilire la verità dei fatti. Sono stato messo sul banco degli imputati come se fossi l’unico responsabile». Mentre la deputata del Pd Luisa Bossa ha commentato: «Sulla terribile vicenda di Pompei ci sono responsabilità precise e vanno accertate».
Mentre proseguono le indagini sul suo crollo e arrivano anche i primi avvisi di garanzia, la Schola Armaturarum di Pompei rivivrà virtualmente presso il Mav di Ercolano. A inaugurare la nuova installazione del Museo archeologico virtuale, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e il presidente della Fondazione Cives, Gaetano Daniele. “È nata per non crollare mai” è lo slogan individuato per lanciare l’iniziativa che Cesaro ha «fortemente voluto fosse presentata prima delle festività natalizie».
«La grande capacità organizzativa dei dirigenti del Museo di Ercolano e lo splendido utilizzo della tecnologia virtuale – ha dichiarato il presidente della Provincia – renderanno possibile visitare un monumento che restauri post-bellici non sono purtroppo riusciti a proteggere dall’incalzare del tempo. Ritengo quanto mai importante che la Schola Armaturarum virtuale sia stata realizzata in tempi brevissimi e sia fruibile – ha concluso – durante il periodo festivo, a disposizione di turisti e visitatori amanti della storia e della cultura delle nostre terre».