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Regione: in arrivo le lauree per alcuni dipendenti. C’è chi grida allo scandalo

Lauree in arrivo per qualche dipendente regionale. Lo scorso 28 ottobre l’ufficio di presidenza ha licenziato il nuovo piano triennale per la formazione dei dipendenti che prevede 700 mila euro per corsi «finalizzati per il conseguimento di crediti formativi per la formazione culturale di primo e secondo livello». Soldi che permetteranno ai dipendenti già premiati nell’era Bassolino con la laurea triennale in Scienze dell’amministrazione di conseguire l’agognata laurea specialistica. Percorsi personalizzati, lezioni ed esame in sede, valutazioni affidate anche al personale interno. Non bisognerà recarsi all’università nemmeno per gli esami. Nel 2005 la presidenza varò il primo piano per la formazione che interessò una cinquantina di dipendenti del Centro Direzionale. Di mattina al lavoro negli uffici del grattacielo dell’isola F/13, di pomeriggio a seguire i corsi organizzati ad hoc dall’università Parthenope. Con un calcolo strabiliante si determinò che i corsi seguiti, più l’esame finale da svolgersi rigorosamente nella sede del Consiglio regionale, facessero giungere i dipendenti-studenti alla cifra di 180 crediti necessaria per la laurea di primo livello. Andato via Bassolino, ora è l’ufficio di presidenza del governatore Caldoro a ritenere «prioritaria ed improcastinabile la realizzazione di 4 corsi di formazione». Uno finalizzato all’attivazione della posta elettronica certificata, il II livello di informatica (Word ed Excel), approfondimenti in merito alla riforma Brunetta e infine i suddetti «corsi di formazioni finalizzati all’acquisizione di competenze amministrative per il conseguimento di crediti formativi per la formazione culturale di primo e secondo livello». E c’è già chi grida allo scandalo.

Antonio Averaimo

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