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Sant’Antonio Abate: l’ombra del racket sull’incendio appiccato a 4 bus

Quattro bus sono stati incendiati, altri due sono rimasti danneggiati in maniera grave. Questo è il bilancio di un rogo doloso verificatosi la scorsa notte a Sant’Antonio Abate, nel parcheggio della “Angelino srl”. A dare l’allarme ai vigili del fuoco alcuni passanti che, vedendo divampare le fiamme all’interno del grosso deposito abatese della ditta di trasporti, hanno allertato i vigili del fuoco. Insieme ai pompieri, sul posto sono giunti anche i carabinieri della locale stazione ed alcune pattuglie della compagnia di Castellammare di Stabia. Una volta spente le fiamme sono iniziati tutti i rilievi da parte degli esperti e delle forze dell’ordine, che sono anche serviti per stilare un bilancio dei danni subiti dall’azienda. L’incendio è di chiara matrice dolosa e secondo gli inquirenti non è escluso che possa trattarsi di un avvertimento del racket. Questo è, infatti, il periodo in cui i clan chiedono la “tassa” di Natale e, se gli imprenditori rifiutano di versare quanto richiesto con le minacce, vengono puniti. Le estorsioni, dunque. Ma anche un dispetto che possa avere altre motivazioni. Queste sono le due piste principali sulle quali stanno indagando i carabinieri, che tendono a non escludere altre ipotesi. Infatti, la ditta si è appena aggiudicata l’appalto per il servizio di trasporto scolastico per il Comune di Sant’Antonio Abate, e gestisce gli scuolabus anche nella vicina Gragnano. I danni subiti dalla Angelino ammontano ad almeno 100 mila euro. Ben quattro autobus sono andati completamente distrutti: si tratta di due Iveco, un Ducato e un Renault, modelli di pullman comunque considerati vecchi e di scarso valore. Nell’incendio doloso sono stati danneggiati altri due Ducato che possono essere riparati con poche migliaia di euro. A quanto pare, l’area è completamente recintata e sarebbe stata parzialmente danneggiata proprio la recinzione, segno di una possibile incursione notturna all’interno dell’azienda. Precedenti di roghi dolosi contro aziende dell’area stabiese riportano all’incendio avvenuto lo scorso maggio. In una rivendita di auto in via Cappella dei Bisi, a Santa Maria la Carità, nel parcheggio di “Barbato Auto”, dove ben 4 furgoni, ed altrettanti autoveicoli, andarono in fiamme, provocando danni per oltre 200 mila euro. In quel caso fu incendiata anche l’insegna della rivendita di veicoli nuovi ed usati. A Sant’Antonio Abate, invece, episodi simili non si verificavano da quasi due anni. L’ultimo incendio doloso all’interno di un’azienda, risale al capodanno del 2009. Durante la notte del primo gennaio di due anni fa, mentre tutti gli abatesi festeggiavano l’arrivo del 2009, fu appiccato un incendio all’interno di una fabbrica di conserve in via San Francesco, al confine con Angri. All’inizio si pensava che l’industria potesse essere andata a fuoco a causa dei botti della mezzanotte, ai primi sopralluoghi di pompieri e carabinieri tutto è diventato diverso. Si trattava, infatti, di un incendio doloso, sprigionatosi dall’interno di uno dei capannoni adibiti a deposito di alimenti già pronti per essere venduti.

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