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Pomigliano, “Una fabbrica per la sinistra”

“Una fabbrica per la sinistra”, questo è il nome della nascente associazione che ha dato luogo all’iniziativa di presentazione venerdì 17 dicembre presso l’aula consiliare di Pomigliano d’Arco. All’incontro sono intervenuti il professor Livio Piscopo, e l’avvocato Roberto Oratino, oltre alla presenza illustre di un pezzo della storia politica come l’On. Achille Occhetto, ultimo segretario nazionale del PCI che tra il 1989 ed il 1991 fu i uno dei protagonisti, se non il protagonista per eccellenza, della svolta della bolognina che sancì la fine del PCI e diede vita al PDS. Ed è proprio da qui che si è aperto il dibattito tra i vari relatori intervenuti all’iniziativa, guardando indietro, guardando la litigiosità e la frammentazione che ha caratterizzato storicamente l’area politica del centro-sinistra. Si è infatti sottolineata la necessità di creare un nuovo centro-sinistra, questa la sostanza dei vari interventi susseguitisi venerdì all’aula consiliare, così la pensa Livio Piscopo, il quale ritiene che a Pomigliano sia necessario costruire una nuova alleanza per una sinistra più forte a garanzia di un futuro migliore per i giovani, mentre Roberto Oratino militante di Sinistra Ecologia e Libertà per la sezione di Pomigliano ha ribadito che a sinistra non c’è solo divisione, ma che al contrario costruendo nuove alleanze aprendo al confronto gli iscritti del Pd e del PRC sia possibile costruire una sinistra più forte. Ha quindi concluso l’iniziativa l’On. Achille Occhetto attualmente facente parte dell’assemblea nazionale di SEL. L’On. Occhetto ha messo in evidenza del come sia Berlusconi che il berlusconismo siano un problema per la sinistra in Italia, e che soprattutto quest’ultimo fenomeno (quello del berlusconismo) debba essere frenato perché i partiti di centro-sinistra possano tornare a vincere, ed ha ricordato a tal proposito che per essere al governo occorre avere la maggioranza dei voti nel Paese tra la gente e non in Parlamento, ed ha quindi concluso criticando la compravendita dei voti in occasione del voto sulla mozione di sfiducia al governo Berlusconi votata la scorsa settimana alla Camera dei Deputati, sostenendo che per quanto la compravendita dei voti si fosse realizzata anche negli anni precedenti, mai si era presentata come adesso in questi termini.

Massimo Venturi

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