Il suo invito è stato colto da un gran numero di persone che hanno condiviso una bella serata all’insegna della cultura e del sogno, un sogno espresso soprattutto nella lettura di un bel brano, “Il sogno di Marco”, di Luca Castellano, scrittore e romanziere emergente nel panorama culturale italiano. Un sogno che entra nel vivo dei problemi di Vico Equense e che preannuncia una realtà possibile da venire, se solo lo si voglia davvero.
Luca Castellano non è l’unico giovane under 40. Ve ne sono molti altri nel gruppo di lavoro di Aldo Starace, il quale pensa al futuro del paese e cerca proprio coi giovani le possibili strade da percorrere per arrivarci preparati, in tempo. Come ha spiegato lui stesso “la classe dirigente ha bisogno di una ventata di freschezza” e per questo è fondamentale coinvolgere quanti più giovani è possibile, ascoltare le loro proposte, lasciarsi guidare dalla loro voglia di partecipare e dal loro entusiasmo. E proprio i giovani hanno inventato per lui il “Movimento in direzione ostinata e contraria”, titolo preso a prestito dal celeberrimo testo del grande Faber, che sintetizza molto bene quale sarà il tema principale di questa candidatura.
Per dare forza a questo ragionamento, la serata non si è svolta come una “normale” riunione politica, ma ha accarezzato metafore e approfondito concetti filosofici per arrivare alla concretezza del progetto per Vico Equense, “Un paese turistico e produttivo che in questi anni non ha valorizzato fino in fondo le sue potenzialità”. Concretissime le proposte per incentivare il turismo, anche invernale, sviluppando le realtà esistenti e trascurate. La nostra tradizione presepiale, ad esempio, non può prescindere dalla sfilata delle Pacchianelle. Anzi deve rappresentare un indotto di pregio che ruota attorno ad essa e potenzia lo viluppo delle attività artigianali tradizionali. I nostri prodotti tipici vanno valorizzati oltre gli attuali schemi. I nostri alberghi e le attività di ristorazione devono essere supportati da una nuova politica di rilancio. Il Faito deve essere recuperato come territorio di grande valenza naturalistica. E naturalmente il mare, nostra grande risorsa, oggi troppo maltrattata, da curare e restituire a tutti noi attraverso una nuova politica rispettosa degli interessi di ciascuno. Aldo Starace insiste tenacemente su questo concetto: la gestione del territorio e delle risorse non può prescindere dalla partecipazione attiva, vera e consapevole degli abitanti che, al di là dell’ordinaria amministrazione, devono essere al centro di tutte le scelte politiche.
Altro sogno da realizzare concretamente è quello di dotare il paese di una piscina comunale. “A Vico nessuno ha ancora avviato una vera politica per lo sport, anzi i nostri giovani sono costretti a spostarsi, a trovare altrove i centri attrezzati” ha ricordato Starace.
Insomma un programma molto aderente alle necessità del territorio, ma presentato in modo lieve, leggero, allegro e soprattutto nuovo. Un segnale per dimostrare che si vuole davvero uscire dagli schemi tradizionali per avviare un rinnovamento vero della politica, anzi del modo di fare politica.
Maria D’Ordia