“Pur conoscendo e comprendendo la necessità di contenere le spese e di rispettare gli impegni presi con il governo sul piano di rientro – dice Taglialatela – la mancata proroga dei contratti in essere comporterebbe certamente gravi problemi relativamente alla necessaria continuità assistenziale in tutte le strutture sanitarie”.
Taglialatela espone quindi una proposta : “ Si potrebbe ipotizzare una proroga dei contratti per soli sei mesi, in modo da determinare una reale discontinuità rispetto alle generiche proroghe del passato, obbligando così i Commissari delle ASL ed i Direttori Generali delle aziende Autonome a valutare in questo periodo le effettive necessità delle risorse umane indispensabili al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Tale lavoro dovrà anche consentire alle strutture di individuare se tra il personale dipendente esistano professionalità sottoutilizzate”.
“Sono convinto – chiude la lettera – che da parte del nuovo governo regionale sia indispensabile affermare attraverso decisioni amministrative ed atti concreti la fine di ogni spreco legato alla sanità pubblica”.