Il decreto n. 851 del Ministero per i Beni Culturali,ha ufficializzato la questione, emessa a seguito della proposta della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Napoli e provincia.
Protagonista delle immagini e dei disegni storici di Napoli (come ad esempio la celebre “tavola Strozzi”) ,la “Vigna San Martino” è ancora oggi un territorio agricolo urbano particolarmente esteso. La realizzazione della vigna fu effettuata insieme alla Certosa nel 1325, da Carlo d’Angiò e al momento dell’Unità d’Italia, divenendo la stessa Certosa un Museo, venne a decadere la salvaguardia dello spazio agricolo.
Ufficialmente, è stato dichiarato “Bene di interesse storico artistico” entrando a far parte del patrimonio culturale italiano al pari di un qualsiasi monumento ad opera dell’uomo.
Già nel 1967, la Vigna fu dichiarata “Bene di interesse paesaggistico” per evitare che fosse completamente dilaniata dalla selvaggia lottizzazione edilizia prevista dal Piano Regolatore.
Il decreto ha una valenza eccezionale per il fatto che non riguarda la tutela di un bene in pericolo, ma sia stato chiesto dal proprietario Giuseppe Morra (Direttore del Museo Hermann Nitsch). Lo stesso Giuseppe Morra la acquistò nel 1988: la ripulitura dalla vegetazione selvatica ha rivelato sentieri, terrazzamenti, piccoli edifici agricoli, costruiti dai monaci nel corso di sei secoli. Oggi si può percorrere l’intera zona usando la mappa disegnata nel 1775 dal Duca di Noja.
Stefano Gizzi Soprintendente, Giuseppe Morra, Mario De Cunzo già Soprintendente (estensore del piano paesistico del 1967), con i prof. Della facoltà di geologia della università Federico II Francesco Coppola ed Ernesto Cravero , hanno curato da vicino il materiale burocratico che ha portato questo importante risultato.
Questa notizia si colloca nel periodo in cui il Comune di Napoli è in palese affanno nel tentare di salvare il suo centro storico, che l’Unesco ha più volte intimato di cassare dall’elenco dei suoi patrimoni, viste le indecorose circostanze attuali.
Mario De Angelis