Una lettera a Caldoro per aprire nuovamente la stazione di Gragnano. L’ha scritta Giuseppe Di Massa, presidente del Centro Cultura e Storia di Gragnano e Monti Lattari “Alfonso Maria Di Nola”, in seguito alla soppressione di tutti i collegamenti su rotaia dalla città della pasta. Su richiesta del sindaco stabiese Luigi Bobbio, la Regione aveva fatto pressioni su Trenitalia, cancellando di fatto Gragnano dalle cartine ferroviarie italiane, dopo ben 125 anni di servizio. Tutto questo, proprio nel giorno in cui erano stati ripristinati i collegamenti diretti Castellammare-Napoli richiesti da alcune associazioni gragnanesi per potenziare il trasporto per il capoluogo. «Finalmente era stata potenziata la tratta col collegamento diretto con Napoli – scrive Di Massa – ma sarà limitata a Castellammare, senza raggiungere Gragnano, a soli 4 chilometri di distanza. Questa cosa mi indigna e indigna migliaia di abitanti gragnanesi e del comprensorio dei Monti Lattari. Questa per noi è una beffa». Secondo Di Massa, non regge la scusa dei “tagli” per i costi troppo eccessivi. «La verità – aggiunge il presidente del Centro “Di Nola” – come ha più volte affermato Bobbio, è che quel tratto dà fastidio per i passaggi a livello, in particolare per quello di Viale Europa, arteria molto trafficata di Castellammare, per la quale cosa in tutti questi anni, nessuno si è preoccupato di realizzare un semplice sottopassaggio stradale. Appare evidente la sproporzione tra il vantaggio di Castellammare e il danno per Gragnano e per l’intero comprensorio dei Monti Lattari». Per Di Massa, «ai gragnanesi è negata la possibilità di un collegamento diretto con Napoli per una vera e propria prepotenza legata alle pressioni del sindaco di Castellammare. Per questo motivo, continueremo a recarci a Napoli con i mezzi privati, perché raggiungere la stazione stabiese comporta almeno mezz’ora di code, costi enormi di parcheggio, perdita di tempo».