La questione è nata nel momento in cui l’Inps ha dichiarato che, a seguito del taglio al lavoro temporaneo nella pubblica amministrazione disposto con il decreto legge n. 78/2010 (convertito in legge n. 122/2010), non rinnoverà i contratti dei 1800 lavoratori in somministrazione scadenti a dicembre 2010 e a marzo 2011
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali Vincenzo Eremitico della FeLSA-Cisl, Pasquale Cesarano della NIdiL-Cgil e Nunzia Amoruso della Cpo-Uil hanno ribadito innanzitutto la richiesta di prorogare tutti i contratti al 31 marzo 2011 e poi quella di prospettare un futuro di lavoro a tutti i 1800 lavoratori che da anni operano presso l’Inps con impegno e professionalità riconosciute anche dallo stesso istituto.
I somministrati Inps sono circa 1800 in tutta Italia, in Campania sono poco meno di 200 e lavorano dal 2006. I settori in cui sono maggiormente occupati sono invalidità civile e prestazioni a sostegno del reddito. In pratica, liquidano pensioni, assegni d’invalidità, si occupano di operazioni di sportello, danno informazioni sulla disoccupazione ordinaria (agricola e requisiti ridotti).
“Anche i 1800 lavoratori in somministrazione (ex interinali) dell’Inps – ha spiegato Cesarano della Cgil – il cui contratto di lavoro scade a dicembre 2010, rischiano il posto di lavoro. Si tratta di persone, quasi tutte giovani, che, spesso da molti anni, si occupano di liquidare prestazioni sociali e previdenziali, e con le quali l’Istituto fa fronte al blocco del turn over (sostituzione dei pensionamenti) e dei concorsi. Chi offrirà servizi essenziali come cassa integrazione, disoccupazione, invalidità civili ai cittadini e alle imprese dopo il taglio? Che fine faranno questi lavoratori?”.
FraFree