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Guardia Costiera di Torre del Greco: tutti i numeri del 2010

E’ tempo di bilanci per la Guardia Costiera corallina ed è il Comandante, il Capitano di Fregata Francesco Cimmino, a tirare le somme di questo 2010, definendole “consistenti e gratificanti”: la difesa del consumatore ed il contrasto all’illegalità nell’intera filiera della pesca, la sala operativa, attiva ogni giorno h24 per le emergenze in mare e, da non trascurare, il servizio costantemente erogato dalla Sezione Gente di Mare, sono solo alcuni dei motivi di orgoglio del Comandante Cimmino.

E’ di questa mattina il resoconto statistico della seconda fase, denominata “Onda d’Urto”, dell’operazione “Mediterraneo”, svoltasi dal 16 al 30 dicembre a mare ed a terra, in stretta sinergia operativa con i Carabinieri del Servizio Navale di Torre del Greco, diretti dal Luogotenente Vincenzo Amitrano, alle dipendenze dal Capitano Pierluigi Buonomo, Comandante della Compagnia di Torre del Greco. I risultati si concretizzano in oltre 100 controlli a grossisti, esercenti al dettaglio, punti di sbarco, ristoratori ed ambulanti nei Comuni di Torre del Greco, Portici, Ercolano, S. Giorgio a Cremano finanche nel territorio beneventano: uno sforzo operativo quantificabile in diverse squadre e mezzi impiegati per giorni in un delicato lavoro sul territorio, che ha comportato l’elevazione di sanzioni amministrative pari a 5.000 euro, oltre a 15 notizie di reato e 640 chilogrammi di prodotti ittici posti sotto sequestro. Se sommati alla prima fase dell’Operazione, svoltasi nello scorso mese di Ottobre, i controlli salgono ad oltre 250 ed i prodotti ittici sequestrati superano le tre tonnellate. Grazie anche a quest’ultima operazione, le notizie di reato elevate da questo Comando di porto hanno raggiunto la cifra “record” di 122 in un solo anno. Tra i motivi di un così consistente numero di denunce spiccano la vendita di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione (una vera e propria minaccia alla salute del cittadino) e la frode in commercio come, ad esempio, la vendita di un prodotto congelato per fresco oppure di un prodotto di una specie di scarso pregio per una di elevato valore commerciale.

A grandi linee, l’attività della Capitaneria di Porto svolta durante l’anno ha riscosso risultati particolarmente significativi, ad iniziare dalla difesa del consumatore e della lotta alla frode lungo tutta la filiera della pesca. Gli illeciti di natura amministrativa ammontano a circa cinquanta, contestati soprattutto a causa dell’inosservanza della normativa di matrice comunitaria per la rintracciabilità del prodotto ittico. Nell’anno, le sanzioni hanno superato i 34.000 euro di corrispettivo totale; i prodotti ittici, quantificati in circa 5.650 chilogrammi, sono stati ovviamente sequestrati e poi distrutti, a motivo della loro esposizione a smog ed agenti atmosferici, lasciati a bagno in acqua di dubbia provenienza, scaduti o privi delle previste certificazioni sanitarie.

Tra gli illeciti rilevati è da segnalare il caso di un commerciante del beneventano che è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per avere autonomamente falsato (o meglio “posticipato”) le date di scadenza di una partita di 50 chili di tranci di salmone, che sarebbero finiti nei piatti di ignari consumatori in condizioni di pericolosità per la salute, oppure la tonnellata di frutti di mare lasciata a rinfrescare in ceste ancorate al pontile  borbonico in località “La Favorita”, in acque marine non idonee a tale scopo.

Sono state eseguite anche alcune  perquisizioni in abitazioni e locali di privati, con l’ausilio della squadra cinofila della Polizia di Stato della Questura di Napoli e del Commissariato cittadino, per la ricerca di materiali esplodenti utilizzati abusivamente per la pesca di frodo; in tale occasione, sono stati sequestrati 7 kg di solfato di rame pentaidrato (una sostanza chimica altamente tossica per gli organismi marini adoperata per la pesca di frodo) oltre a 10 natanti che, oltre ad occupare abusivamente il pubblico demanio marittimo, venivano utilizzati per la pesca notturna con materiali esplodenti. Nell’anno sono stati  sequestrati altri 13 natanti per motivazioni legate all’abusivo utilizzo del demanio marittimo.

La Sala Operativa della Capitaneria ha coordinato, come ogni anno e per centinaia di ore, il pattugliamento per la prevenzione degli incidenti in mare lungo il litorale di giurisdizione (che comprende i Comuni di  Torre del Greco, Ercolano e Portici), soprattutto nel periodo estivo durante l’Operazione “Mare Sicuro”.

La stessa ha altresì risposto ad una trentina di segnalazioni di emergenza di vario tipo, prestando soccorso ed assistenza ad 11 unità e 23 persone in difficoltà in mare, oltre al recupero di due corpi senza vita.

Intensa anche l’attività sul fronte della tutela dell’ecosistema marino: ad Ercolano un autolavaggio è stato sequestrato in quanto  privo di  impianto per il trattamento dei reflui dei lavaggi, che finivano in mare non depurati. Sempre ad Ercolano, è stata sequestrata un’area di 800 metri quadrati a pochi passi dalla riva, utilizzata per sotterrare amianto, ferraglia, vetroresina, pellame lavorato o semilavorato e contenitori in plastica per liquidi di tipo industriale (trattamento pellami). I due proprietari sono stati prontamente denunciati per “abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo”; la caratterizzazione dei rifiuti dissotterrati è ancora in corso. L’attività di monitoraggio del demanio marittimo, mirata anche al contrasto del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo la costa, ha inoltre consentito il rilevamento e la successiva rimozione di altri rifiuti solidi lungo la costa ercolanese, in collaborazione con la locale Civica Amministrazione.

Sono state poi individuate e contestate diverse fonti di inquinamento marino da terra nei Comuni di Ercolano e Portici, che coinvolgono direttamente le reti fognarie comunali: tali immissioni non autorizzate di reflui sono state contestate alla Società GORI, quale  “gestore unico” del servizio idrico integrato. La Regione Campania fisserà poi l’importo della sanzione amministrativa a carico del gestore, che può ammontare fino a 60.000 euro per ciascuno dei reflui contestati.

Nel porto di Torre del Greco sono state accertate quasi 200 violazioni al Codice della Strada, mentre recentemente è stata eseguita un’operazione congiunta con il Secondo Nucleo Subacquei della Capitaneria di Porto di Napoli, che ha portato al sequestro di oltre 20 natanti da diporto ormeggiati tramite corpi morti abusivi che sono stati rimossi dal fondo marino, e al  deferimento dei proprietari all’Autorità giudiziaria.

Notevole è stata l’attività amministrativa della Capitaneria in favore del personale navigante; oltre 500 marittimi sono stati certificati in accordo alle norme nazionali, comunitarie ed internazionali per la tenuta della guardia in coperta e per l’abilitazione ai mezzi di salvataggio dalla Sezione Gente di Mare, che offre un servizio essenziale in favore di decine di migliaia di marittimi, consentendone l’imbarco su navi nazionali e straniere. Durante questa attività, sono stati identificati e denunciati anche 5 soggetti risultati in possesso di falsi titoli di studio e/o certificazioni, che ricoprivano posizioni di responsabilità a bordo di navi senza essere in possesso delle previste competenze. Inoltre, gli Ufficiali della Capitaneria hanno presieduto  ben 170 Commissioni d’esame per l’addestramento dei marittimi presso i Centri torresi.

Last but not least”, questo Comando ha consistentemente supportato le Compagnie armatoriali torresi nel difficile compito di contrasto alla pirateria marittima, mediante l’impiego di Ufficiali appositamente specializzati. Tale delicatissima attività ha comportato l’analisi e l’approvazione di diversi piani di sicurezza per le navi, nonché la successiva effettuazione di controlli diretti a bordo, per un totale di 18 missioni in porti europei ed anche in Estremo Oriente; tale opera, spesso non adeguatamente valorizzata, ha certamente contribuito al felice esito del recente tentativo di abbordaggio di pirati nelle acque dell’Oman alla nave portarinfuse torrese “Michele Bottiglieri”, il cui equipaggio, ben addestrato, ha saputo prontamente e brillantemente evitare, nonostante l’attacco portato con armi da fuoco e razzi RPG.

I dati “record” di quest’anno – chiosa il Comandante Cimmino – non ci privano della consapevolezza del grande lavoro che rimane da compiere nei settori di competenza; tali risultati sono perciò di sprone a perseverare nell’obiettivo di erogare un servizio costante, qualificato ed affidabile al cittadino, sia in sede di ufficio che sul territorio, in piena sinergia con tutte le altre Istituzioni pubbliche e private.

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