Si è concluso – malgrado il tempo minaccioso – con successo insperato e inatteso, lo scorso 26 dicembre, il primo dei tre appuntamenti con la Natività Agerolese (frazione Campora).
Un percorso ridotto, quello di questo Santo Stefano 2010, che testimonia una grossa abilità di organizzazione e cura dei particolari a dispetto di tempi assai ridotti. È la famosa «arte di arrangiarsi» – connaturata nel popolo agerolese, proprio come in quello napoletano – che travalica l’imprevisto, trascende i limiti materiali e solleva il sipario su una scena della Sacra Natività, che ha del magico, da “mozzare il fiato”.
I visitatori – per l’occasione, silenziosi voyeur– si dispongono in fila all’imboccatura del percorso e, a piccoli gruppi, si incamminano lungo le ombrose viuzze camporesi. Una contemplazione di muta preghiera – tra le musiche natalizie tipiche della tradizione napoletana – che lascia spazio alla degustazione di prelibatezze locali. Un singolare “pellegrinaggio”, tra i mestieri del passato fino all’ultimo “step”: quella grotta che – direttamente dalla Palestina – sembra collocarsi inverosimilmente in un angolo di questa Betlemme tutta agerolese.
Abitudine più che consolidata ad Agerola quella del Presepe vivente: non c’è Natale senza Presepe, e non c’è Presepe vivente che tenga senza Antonio Acampora che – con esperienza più che ventennale – magistralmente dirige il tutto. Così dalla riproduzione privata, miniata su “piccola scala” degli scenari della Natività si è passati ad una rappresentazione – sentita e vissuta – con circa duecento figuranti che, quest’anno, giunge alla sua XXII edizione.
A cura della Pro Loco e della Parrocchia San Martino Vescovo, la Sacra rappresentazione si ripeterà l’8 gennaio di questo nuovo anno, a partire dalle 17.30.
Per chi volesse visionare i video delle passate edizioni: Youtube AGEROLA – Presepe Vivente del 700 Napoletano.
Floriana Medaglia