Per cui, oggi sembra non stupirsi dell’ autosospensione dal gruppo consiliare stabiese del Popolo della Libertà , del giovane consigliere Antonio Carrillo, che non ha alcuna intenzione di tradire quel Partito della Libertà che in città ha fondato e rappresentato, insieme a tanti altri giovani, a tutti i livelli e prima ancora in Forza Italia con un lavoro di instancabile opposizione, da Responsabile giovanile cittadino, allo schiacciante predominio del potere clientelare di centrosinistra guidato dal vecchio Vozza.
Infatti, il sottoscritto, con forte spirito civico ha combattuto le malefatte di una giunta di sinistra che annoverava, nel suo organico numerosi consulenti esterni, tra cui anche di qualcuno che, in buona compagnia di Cimmino, peraltro dapprima indimenticabile pro sindaco di Vozza ed in seguito fallimentare segretario del Partito Democratico stabiese, ignominiosamente assurto agli onori della cronaca nera nazionale, proprio durante la sua gestione.
Un consapevole autogol procurato allo spirito del PDL locale, che lavorava alla costituzione di una cristallina Cabina di regia politica, mirante a far faticosamente riemergere il meglio della politica stabiese, puntando sui giovani, sulla loro onestà politica e morale, in netto contrasto con la vecchia politica partitocratica stabiese e dei suoi oscuri e gattopardeschi consulenti e consiglieri.
Al contrario dei suoi impegni elettorali , ed a colore del suo disagio politico nel PDL stabiese, il ns. assessore di gragnano, non si è stupito nemmeno quando è uscito recentemente dal gruppo del PDL il giovane consigliere Cascone, fino al punto che per coprire la propria inadeguatezza, morale e politica, alla conduzione reale del gruppo consiliare , si è accodato agli ignoti dioscuri che hanno esaltato il passaggio nel PDL del Consigliere Ungaro, con l’effetto di indebolire la lista personale di Bobbio.
La Cabina di regia, già pericolosamente incrinata, prima ancora della sua costituzione con la fuoriuscita dell’ MPA, effettuata per “motivi personali”, a sostegno dei quali, viceversa ed incoerentemente con gli interessi del PDL partito di maggioranza relativa dell’amministrazione Bobbio, si schiera incomprensibilmente il capogruppo D’apuzzo, fino al punto da esaltare , ancora una volta la fuoriuscita di due consiglieri comunali, che provenienti dall’opposizione di sinistra, dovrebbero rafforzare l’opposizione a Bobbio dell’MPA, salvo prova contraria.
Stessa sorte è capitata al Direttivo del Pdl, siccome , D’apuzzo e Cimmino , seppur invitati si sono sempre sottratti al confronto civile e democratico con gli iscritti e simpatizzanti del Pdl, giacché restii a far parte di una Cabina di regia, legittimata dalla presenza di un organo ufficiale del PDL, non rappresentato dai Commissari reggenti, loro sponsor nella stagione elettorale, in aperto dissenso con i militanti della prima ora del PDL stabiese.
Confronto peraltro che si sarebbe dovuto tenere nella nuova sede del Partito stentatamente ricostruito da un gruppo di volontari, a proprie spese.
Inutili ed infruttuosi sono stati gli insegnamenti del grande presidente Berlusconi che mai ha soffocato le voci del dissenso interno teso al confronto ed alla crescita del partito nell’interesse del Paese (Italia) e dei cittadini, nel coinvolgimento supremo di costruire un partito del territorio finalizzato alla soluzione delle tematiche ed alle problematiche care agli elettori.
In poche parole, Il partito degli elettori, non quello degli eletti che dopo aver scippato il consenso, perdono il contatto con quella realtà che ne ha determinato l’affermazione in nome di un progetto programmatico vicino alle loro necessità.
In otto mesi solo cinque riunioni di gruppo consiliare , con all’ordine del giorno la ossessiva sistemazione personale del consigliere Cimmino e di qualche suo amico nella Commissione Beni ambientali, all’insaputa degli altri consiglieri, nonché parimenti a quanto è dato sapere, alla sistemazione di qualche parente del dott. D’Apuzzo, nelle Terme di Stabia, o da Presidente del CdA o, in subordine, Direttore generale . In disparte, che come i Proci di Itaca , entrambi non ritenevano importante discutere in gruppo consiliare allargato al Partito, le urgenti necessità dell’amministrazione in previsione delle scadenze di provvedimenti obbligati per il Bilancio, fusione di partecipate, etc., .
La coerenza politica e personale, con le battaglie politiche ed il Contratto con gli elettori stabiesi, avrebbero dovuto imporre a Cimmino e D’apuzzo, per esempio, di battersi , sulle Terme, per la cacciata di Iovieno e Marasca, come coerentemente in solitaria il sottoscritto ha ostinatamente condotto forte dell’appoggio del Partito locale e del sentimento di libertà dalla partitocrazia, degli operatori termali.
Il traditore del PDL non è quindi Carrillo, ma coloro che oggi si vestono da censori e pontificano addirittura sulla validazione del direttivo del locale partito, non avendo nemmeno il rispetto dovuto per coloro che hanno lavorato e preparato la lista nella quale è stato candidato per autoritaria intercessione, di quelli che ne hanno scritto il programma ed organizzato la campagna elettorale, rivendicando solo il ruolo di chi è stato eletto consigliere comunale e capogruppo per caso, che nel corso di questi mesi, in anonimato, ha pensato, a come piazzare qualche parente nel sottobosco della gestione amministrativa.
Il Popolo della Libertà è il partito della collegialità che poco ha che fare con la realtà “paesana” che egli intende rappresentare, ed è in nome di questa collegialità che rivendica le dimissioni del capogruppo D’Apuzzo e l’apertura di un confronto pubblico con i consiglieri del PDL, sul Partito, nella Città, ovviamente di Castellammare di Stabia.
Antonio Carrillo
Consigliere comunale
Castellammare di Stabia