Non c’è pace per Bassolino. Archiviata la decennale esperienza al vertice dell’Ente di Santa Lucia, per l’ex governatore arriva un’altra grana giudiziaria. I magistrati della Procura di Napoli hanno avviato un’inchiesta sull’operato della precedente giunta regionale, dopo le criticità messe in evidenza dagli ispettori inviati dal ministro dell’Economia Tremonti. Il procuratore aggiunto Francesco Greco, capo del pool dei reati contro la pubblica amministrazione, vuole ascoltare l’attuale assessore ai Trasporti e alle Attività produttive, Vetrella, come potenziale testimone. Tra le prime mosse investigative, la decisione di acquisire articoli di giornali (Mattino e Corriere del Mezzogiorno) che in questi mesi hanno ricostruito in modo puntuale il flusso di denaro liquidato dalla giunta dell’ex governatore Bassolino. Nel mirino dei magistrati vi sono i fondi «Paser», dal nome del «piano di azione sviluppo economico e regionale» che per anni ha consentito di veicolare flussi di spesa dalle casse di Santa Lucia. Si punta a ricostruire la rete delle consulenze che, secondo le indagini degli 007 di Tremonti, avrebbe inciso profondamente sullo sforamento del patto di stabilità. L’obiettivo: capire se si possono ravvisare profili di responsabilità penale. Il punto di maggiore criticità della relazione ispettiva è l’impiego dei finanziamenti comunitari: sarebbero stati utilizzati per la spesa corrente anziché per investimenti strutturali come strade e altre infrastrutture. Il dossier si sofferma anche su altri capitoli di spesa: 3 milioni di euro utilizzati per la partecipazione ad eventi come la bit di Milano o il Fruit logistica di Berlino; 10,5 milioni (fondi Por) sono serviti per finanziare (in parte) il Capri film festival, il premio Caruso 2008, la 62esima edizione del premio Strega, la XII edizione di Quattro notti e più di luna piena, il festival Benevento città spettacolo, il concorso ippico in piazza del Plebiscito, la Piedigrotta 2008, il Maggio dei Monumenti. Attività che, secondo gli ispettori, «non sono qualificabili come investimenti».
Antonio Averaimo