Era il 23 dicembre 2010, quando il governo amministrativo dell’allora sindaco di Poggiomarino, Vincenzo Vastola, volgeva al declino. Decisione consequenziale di due atti che sancirono la fine dell’Amministrazione Vastola. Il primo fu la presa d’atto del Sindaco Vastola, verificando che la maggioranza elettorale veniva meno ed assumendosi le responsabilità che la legge ed il popolo gli avevano attribuito, revocò gli assessori tutti, ritirò le deleghe assegnate ed inizio la verifica per potersi sincerare se c’erano o meno le condizioni per superare quella crisi politica. Il secondo, fu la comunicazione delle dimissioni di ben 12 consiglieri comunali, e l’imminente fine del Governo Vastola. In quella sede, l’oramai ex sindaco espresse parole di rassegnazione dinanzi alla sconfitta che andava maturando, oltre a sentimenti di amarezza e profondo dispiacere per l’accaduto. Ma già in quella sede, Vastola, garantì ai presenti che avrebbe continuato a seguire da vicino le vicende politiche ed amministrative della città, anche perché aveva la seria intenzione di prepararsi per le prossime elezioni e quindi ricandidarsi. Dopo quasi un mese dalla crisi del governo cittadino, e le conseguenti dimissioni del Sindaco, lo scenario politico si và pian piano delineandosi, lasciando però ancora troppe ombre, riguardanti i nomi dei candidati. “Nelle mie liste non ci sarà posto per quei consiglieri che hanno determinato la fine anticipata della consiliatura e della mia prima esperienza da sindaco. Trovo giusto che ognuno faccia la sua strada, io sto lavorando a più liste ma cercando di creare un gruppo coeso”. Così Vincenzo Vastola, ex sindaco di Poggiomarino, ad un mese esatto dalla sua sconfitta, parla della sua posizione politica rispetto alle imminenti elezioni di primavera e affermando ancora una volta la volontà a ricandidarsi alla carica di primo cittadino di Poggiomarino. Parla anche dei 12 consiglieri su 20, che con le loro dimissioni, diedero il colpo finale ad una barca già alla deriva. Oltre ai sette della minoranza, a dimettersi furono Salvatore Di Sarno (UDC) e i quattro dissidenti Raffaele Carbone, Luigi D’Avino, Alfonso Federico oltre al presidente del consiglio comunale Carmelo Rosa. Alle origini della spaccatura interna forse sono state divisioni e differenti vedute a portare alla crisi irreversibile e alla fine anticipata dell’amministrazione comunale. Ora,il walzer delle candidature è già iniziato e tutto ruota intorno all’appetitosissimo simbolo del Popolo delle Libertà, che Vastola rivuole con sé a tutti i costi.“Io mi sento del Pdl – afferma Vastola – e lavorerò per il partito. Da un autorevole parlamentare di questo partito, Paolo Russo, – continua Vastola – è arrivata l’indicazione sulla mia ricandidatura e sulla base di questo dato io sto muovendomi”. Vastola poi spiega di ricevere continuamente attestati di stima da parte della gente di Poggiomarino: “Le famiglie, soprattutto quelle in difficoltà, non capiscono le ragioni di questa crisi. Anche io ritengo che sia stato fatto un atto scellerato. Gli incitamenti dei cittadini mi rafforzano e mi spingono ad andare avanti”. Mentre Vastola lavora e si prepara, i suoi avversari non stanno a guardare, anzi, cominciano ad organizzarsi. Tra i possibili papabili alla carica di sindaco potrebbero esserci Roberto Raffaele Giugliano, che è già stato primo cittadino proprio nella consiliatura precedente a quella di Vastola, ed anch’egli vide terminare il suo mandato di primo cittadino, prima della fine naturale del mandato e non è escluso che ora lui voglia riprovarci. Versante Centro-Sinistra,spazio al Pd che avrebbe già individuato in Leo Annunziata, capogruppo di minoranza che, alle ultime elezioni, sfiorò il ballottaggio, il candidato ideale alla carica di sindaco. Inoltre, potrebbe ripresentarsi alla sfida amministrativa anche Giuseppe Salvati, che fu sconfitto proprio da Vastola nel 2007.
Pasquale Annunziata