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Mercatino dell’usato: a Volla solo incoerenza, incapacità e incompetenza

A quasi tre anni dalla delibera del consiglio comunale con cui si istituiva sul territorio vollese il mercatino dell’antiquariato, corredato da relativo regolamento,nulla di nuovo all’orizzonte. In quella prima delibera si dispose quale sede per l’evento la centrale via Aldo Moro, la strada dove ha sede la casa comunale, con orario che andava dalle 07,00 alle 14,00 di ogni ultima domenica del mese. Ben due i bandi di partecipazione ed assegnazione, entrambi andati semi deserti con solo due richieste presentate, su di una strada che potrebbe ospitare (da studi effettuati) circa cinquantadue stand.

In quel consiglio comunale dopo ben oltre tre ore di dibattito, la maggioranza di governo mostrando i muscoli approvava, motivando che tale evento “nuovo” sul territorio, avrebbe portato un ritorno economico anche per i pubblici esercizi, che aperti la domenica avrebbero potuto fare vetrina ad un pubblico “transfrontaliero”. Sempre in quella seduta, l’opposizione di sinistra giudicava tale area non idonea in quanto troppo centrale. Aggiungendo che lo svolgimento in orari talmente critici avrebbe messo in allarme e subbuglio la professionalità dei vigili urbani “capi e subalterni compresi”, (tra l’altro gli stessi vigili avevano dato parere favorevole a tale location).

L’amministrazione, spinta dalla chiara volontà di realizzare il mercatino, supportata dall’assessorato al commercio e confortata dalla commissione commercio, non riesce ad imboccare la strada giusta e definitiva per portare a termine un travagliato iter che comincia a prendere i toni della farsa. Per nulla con le idee chiare anche il centrosinistra. Sembra infatti che in commissione commercio l’opposizione si sia schierata contro l’idea di spostare tutto a via Gramsci, caldeggiando via Aldo Moro. La stessa via Aldo Moro, inizialmente è stata oggetto di critiche e interminabili discussioni nel civico consesso.

Morale della favola: ad oggi dopo circa tre anni, visti i grossi risultati, si propone di riportare tale regolamento in consiglio comunale per spostare comunque l’area di svolgimento, da via Aldo Moro a Via Antonio Gramsci, passando, tra l’altro, da una capienza dei 52 stand a circa 200.

A questo punto l’attento lettore si chiederà cosa sia successo. Le possibili ipotesi da azzardare sembrerebbero due. La prima sarebbe che gli operatori del settore della intera regione abbiano deciso di dirottare tali domeniche esclusivamente su Volla, la seconda, ma più credibile ipotesi, sarebbe quella che vedrebbe l’amministrazione decisa a scegliere una strada, via Gramsci, che ricade in area SIAD, cosa che attiverebbe il processo di richiesta di fondi per mettere in “fruibilità” l’area. In quest’ultimo caso ci sarebbe da augurarsi, anche per scongiurare le reali magre richieste di partecipazione, che gli stand vengano concessi agli operatori a titolo gratuito.

Se tutta la faccenda la si condisce, quindi, con incoerenza, incapacità, incompetenza e voglia di remare contro, ecco che si ottiene quanto sta accadendo. E come se non bastasse ultima novità, il voto contrario di qualche associazione di commercianti che vedrebbe nel mercatino una concorrenza per gli operatori locali. Ora, anche volendo prendere per buona questa ultima opposizione fatta all’iniziativa, gli operatori del settore a Volla si contano abbondantemente sulle dita di una sola mano e saranno anche meno, a nostro avviso, quelli che riusciranno a passare tra le strette e costose maglie dell’attuale e rigido regolamento.

Purtroppo non ci resta che prendere atto della scarsa coerenza di ragionamento e di previsione tra le diverse fazioni politiche, che a ben pensarci, litigano su di un argomento di gran lunga superato per altre comunità, degno di quell’antiquariato presente sulle bancarelle di quegli operatori che chissà se riusciranno mai a lavorare a Volla.

Gennaro Cirillo

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